L'interrogatorio

Spaccio nei locali della movida, ammissioni dello “Zio Aldo” davanti al gip

Anche il tunisino finito in manette insieme al coetaneo marocchino ha ammesso il suo coinvolgimento

Tribunale Savona

Alassio. Hanno risposto alle domande del giudice e, di fatto, hanno ammesso il loro coinvolgimento nel giro di spaccio intorno ai locali della movida alassina. Questa mattina Ben El Hassan Mohamed, marocchino trentenne, a tutti noto come “Zio Aldo”, e il coetaneo tunisino Fethi Zemzemi, si sono presentati davanti al gip Fiorenza Giorgi per l’interrogatorio di garanzia.

I due erano finiti in manette in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Filippo Maffeo con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

La complessa indagine dei carabinieri, che ha portato a smantellare un imponente traffico di hashish e cocaina, è stata coordinata dal sostituto procuratore Daniela Pischetola ed ha avuto origine nell’estate del 2014. Tutto è iniziato con il sequestro di alcuni panetti di hashish e di alcuni grammi di polvere bianca a carico di due italiani residenti Riviera e legati alla vita notturna del litorale, in particolare uno dei due svolgeva proprio l’attività di pr in alcuni locali della zona.

Partendo da quella operazione i militari sono riusciti ad individuare chi “riforniva” la zona e tutte le convergenze investigative hanno portato verso i due nordafricani. In particolare Ben El Hassan Mohamed, conosciuto appunto con il soprannome di “Aldo”, è risultato essere un vero punto di riferimento per il traffico e la vendita dello stupefacente nell’alassino.

Dall’inizio dell’attività gli uomini dell’Arma sono riusciti a sequestrare diversi quantitativi di stupefacente e a identificare più di 70 acquirenti, molti dei quali insospettabili. Le oltre 1000 ore di attività tecnica, pedinamenti e osservazioni in particolari punti del territorio hanno permesso di evidenziare una vera e propria mappa dello spaccio che avveniva nella città del Muretto.

Gli accertamenti degli inquirenti, tra l’altro, hanno permesso di constatare che la quasi totalità degli acquirenti appartiene a quella categoria di insospettabili frequentatori della vita notturna e amanti della “bella vita”: commercianti, imprenditori nei vari settori e professionisti provenienti anche della provincia d’Imperia e dalla vicina Albenga. Tutti loro avevano un comune denominatore: il numero dello “Zio Aldo” salvato in memoria nel cellulare.

Secondo quanto accertato dai militari, lo spacciatore, una volta contattato, raggiungeva anche in taxi l’acquirente e, a volte, lo scambio avveniva anche all’interno dei locali notturni. Durante la sua attività illecite infatti lo zio Aldo era solito frequentare ristoranti, pizzerie e discoteche.

Tutti gli acquirenti già identificati nelle prossime ore saranno convocati negli uffici dell’Arma di Alassio per essere sentiti in relazione ai loro contatti con lo “Aldo”.

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