La reazione

Sondaggio sul bitume, Savona Porto Elettrico replica: “I cittadini sanno, ecco quali sono i rischi” fotogallery video

Il gruppo contesta le interviste di IVG: "Campione sbagliato, ed offensivo escludere i giovani"

Savona. “Un sondaggio basato su un modello statistico ‘naif’, su un campione non rappresentativo (basti pensare a chi non va al mercato del lunedì e alla netta prevalenza del sesso femminile tra chi ci va) ed offensivo nei confronti dei giovani, che hanno giocato un ruolo importante nella raccolta firme”. Così Savona Porto Elettrico definisce le interviste realizzate da IVG.it al mercato del lunedì, con il quale tentavamo di capire la percezione che la gente comune ha del dibattito sul bitume.

Durante la mattinata avevamo interpellato all’incirca 80 persone, riuscendo ad avere ben poche risposte circostanziate: molti intervistati avevano dichiarato di non conoscere il problema o di non essere informati o interessati, altri si erano detti contrari al deposito ma senza saper fornire motivazioni circostanziate, non molti avevano invece spiegato in modo puntuale il proprio “no”. Un ritratto dei savonesi in generale non troppo lusinghiero, che Savona Porto Elettrico respinge in toto: sia per il “campione” scelto, i clienti del mercato, sia per la decisione di escludere i giovani.

Alla gente importa così poco – replicano con ironia – che sono state raccolte in pochissimo tempo già diecimila firme, in una città di sessantamila abitanti. Sarebbe come raccogliere dieci milioni di firme a livello nazionale! Fatto mai accaduto nella nostra Repubblica, neppure per i referendum più sentiti. Se vi pare poco…”. Alle critiche di SPE si unisce Milena Debenedetti: “Sono le prime mosse della controstrategia. Non c’è nulla di più fasullo e statisticamente insignificante (oltre che ovviamente ampiamente manipolabile e selezionabile) delle interviste per strada. Apposta sono molto amate da qualsiasi trasmissione di informazione tv”.

“Ci sentiamo di affermare che, in ogni caso, i savonesi sono più preparati sul bitume degli amministratori pubblici che hanno approvato il progetto” replica quindi Savona Porto Elettrico, che contesta la linea scelta da IVG con quel pezzo: “Ci sono, comunque, movimenti che si stanno impegnando attivamente per divulgare informazioni scientifiche a riguardo, mentre certi organi di stampa, anziché informarsi e aiutare nella divulgazione, gettano discredito sui cittadini, ritraendoli come ‘popolo bue’ che insegue una bandiera per partito preso, in perfetta continuità con il concetto paternalistico di ‘ultimi cittadini'”.

Un concetto ripreso da un video, intitolato “I cittadini sanno(visibile in alto), nel quale Savona Porto Elettrico riassume tutti i rischi connessi al deposito di bitume in porto: sono molti, legati sia alla natura del bitume che alla posizione scelta per il deposito che ai trasporti da e verso il deposito. SPE li elenca: “Il numero di navi che attraccheranno in porto, già congestionato dalle crociere, con conseguente aumento dell’inquinamento dell’aria; rischi di incidenti lungo la costa, con sversamento e danno ambientale (come nel caso della Haven); le autobotti cariche di bitume caldo che attraverseranno la città; i rischi connessi ai treni, che passeranno sotto il Priamar, attraverseranno i giardini del Prolungamento e si infileranno tra due file di palazzi con il loro pericoloso contenuto; la puzza che potrà essere mitigata, ma mai eliminata; le emissioni in atmosfera di idrogeno solforato, policicli aromatici, composti organici volatili, ecc.; rischi in caso di incidenti gravi come incendi ed esplosioni”.

E in ogni caso, concludono da Savona Porto Elettrico, “ciò che i cittadini sanno certamente è che non si devono costruire, per l’interesse di pochi, insediamenti di questo tipo nel centro di una città. Se questo è accaduto in passato, non può essere un buon motivo per perseverare nell’errore… sarebbe diabolico, ma potrebbe anche essere catastrofico”.

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