La sentenza

Savona, la fine di un incubo: sarà ancora Lega Pro

La corte d'appello non ha individuato la responsabilità diretta dei due club

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Foto d'archivio

Savona. Lieto fine. Ottanta giorni di parole, tra accuse, difese, ipotesi, certezze, supposizioni. Oggi la corte d’appello ha posto termine all’inchiesta “Dirty Soccer” incentrata, tra le altre, sulla partita Savona-Teramo dello scorso 2 maggio.

La società biancoblù è stata giudicata responsabile della combine in maniera oggettiva, ma non in maniera diretta: pertanto il Savona resta in Lega Pro, dove partirà con una penalizzazione di 6 punti (cui se ne aggiungeranno 4 per il ritardo nel pagamento degli stipendi e della fidejussione). La società è stata multata di 30 mila euro.

Niente Serie B per il Teramo, a causa del diretto coinvolgimento del presidente Luciano Campitelli, ma nemmeno retrocessione: giocherà in Lega Pro e partirà da -6. Anche per gli abruzzesi 30 mila euro di ammenda.

L’udienza riguardante il processo d’appello si era conclusa ieri alle 13. Tutte le parti hanno proseguito sulla linea mantenuta in primo grado. La sentenza è giunta solamente ora, dopo una lunga giornata di trepidazione. Proprio la questione legata alla partita tra Savona e Teramo ha causato l’allungamento dei tempi.

Il procuratore Giacchino Tornatore in appello ha ribadito quanto contestato, sottolineando il ruolo decisivo delle intercettazioni; la difesa del Savona, per voce dell’avvocato Chiappero, ha smontato punto per punto la sentenza dello scorso 20 agosto, ritenendo che i giudici avrebbero dato troppo credito alle rivelazioni di Ninni Corda in sede di audizione.

Aldo Dellepiane ha confermato la propria estraneità ai fatti. “Non ho mai saputo nulla di questa storia. Anche fosse vero l’illecito avrebbe avuto la mia completa insaputa” ha dichiarato. La difesa del Savona ha cercato di far cadere la tesi della responsabilità diretta, riuscendo nell’intento. Il presidente è stato prosciolto. Accolto anche il ricorso relativo al calciatore Marco Cabeccia: la sua squalifica è stata cancellata.

Inoltre gli avvocati del Teramo hanno smentito la presenza del presidente abruzzese Campitelli ad Albisola per incontrare Barghigiani. Il Teramo ha portato a testimoniare il medico sociale che avrebbe somministrato un ansiolitico a Campitelli nello stesso orario in cui avrebbe incontrato i dirigenti del Savona. Il presidente abruzzese è stato inibito per tre anni.

Secondo la Procura, gli imputati non avrebbero avanzato interpretazioni alternative a quanto ricostruito dagli ispettori federali. Inoltre, nuovi elementi accusatori sono emersi: Ninni Corda avrebbe affermato che, oltre a Cabeccia e Marchetti, altri calciatori sarebbero stati contattati per concretizzare la combine. I loro nomi non sono però stati resi noti, nell’attesa dell’avvio di un nuovo filone di indagini. Ma tutto ciò non è stato sufficiente a condannare il Savona, non essendo stata appurata la responsabilità diretta.

I biancoblù, quindi, possono ripartire dal campionato che si erano meritati sul campo, vincendo lo spareggio salvezza con il Gubbio. Domani scenderanno in campo a Pistoia per la Coppa Italia con la mente sgombra da pensieri funesti e una stagione tra i professionisti da vivere appieno.

Per quanto riguarda i calendari, il Savona potrebbe essere inserito nel girone A, il Teramo nel B, il Catania nel C dove, probabilmente, troverà posto anche il Monopoli. Riammesse in Lega Pro Pro Patria e Messina, al posto di Torres e Vigor Lamezia. Gubbio e Forlì restano in Serie D.

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