Opposizione

Savona, anche la Consulta Culturale dice no al deposito di bitume

Il direttivo della Consulta è preoccupato delle conseguenze che deriverebbero dalla realizzazione di un deposito

bitume savona

Savona. Anche la Consulta Culturale Savonese dice no al deposito di bitume del porto di Savona. L’organizzazione di coordinamento e di comune politica culturale delle quattro associazioni savonesi “A Campanassa”, Istituto Internazionale di Studi Liguri-Sezione Sabazia, Italia Nostra-Sezione di Savona, Società savonese di Storia Patria ha inviato una lettera al sindaco di Savona Federico Berruti, al presidente della Regione Giovanni Toti, al presidente dell’Autorità Portuale Gian Luigi Miazza e alla soprintendenza per i beni architettonici e paeaggistici della Liguria chiedendo di “non consentire la realizzazione di un deposito di bitume nel porto di Savona in vicinanza di aree residenziali cittadine e del complesso monumentale del Priamàr, con conseguente transito di parecchi autocarri trasportanti materiale pericoloso lungo le vie cittadine (mancando un collegamento diretto tra il porto e l’autostrada)”.

“Il consiglio direttivo della Consulta è vivamente preoccupato delle pesanti conseguenze (per i residenti della nostra città e per i turisti, nonché per l’economia cittadina) che deriverebbero dalla realizzazione di un deposito bitumi nel porto di Savona, a pochissime centinaia di metri dalle aree residenziali e storiche della Città, dalla stazione marittima delle crociere e dal complesso monumentale della città; chiede pertanto a tutti gli Enti in indirizzo che non sia consentita la realizzazione di tale deposito bitumi”.

“Questa Consulta evidenzia che in altri porti d’Europa e del Mondo simili depositi vengono realizzati in aree portuali distanti chilometri da luoghi abitati e in diretta connessione con la viabilità autostradale, dati i miasmi esalanti dagli impianti e il pericolo presente, non solo per quanto riguarda lo stoccaggio del bitume nei depositi, ma anche per il trasporto verso le varie destinazioni”.

“A Savona non è possibile nessuno di questi accorgimenti: non solo le esalazioni del bitume raggiungerebbero immediatamente il centro storico della città, la stazione marittima crociere e il centro residenziale della Darsena Vecchia, ma i numerosi autocarri trasporterebbero il bitume lungo le vie cittadine, per un lungo percorso di oltre tre chilometri attraverso le case di Savona”.

“A questa Consulta pare poi del tutto in contraddizione la realizzazione di un deposito bitume con quanto è stato autorizzato proprio da tutti gli Enti in indirizzo negli ultimi anni nelle aree portuali di Savona: stazione marittima crociere e nuovi complessi residenziali, data l’estrema vicinanza del deposito bitume non solo ad abitazioni esistenti da quasi un secolo, ma proprio a quelle realizzate nell’ultimo decennio; rileviamo tra l’altro che è in itinere l’approvazione da parte del Comune e della Regione Liguria del nuovo complesso residenziale del Crescent2 di ‘Orsa 2000’, che si troverebbe ad essere vicinissimo all’esecrando deposito bitume”.

“Evidenziamo anche che il deposito bitume sarebbe anche troppo vicino al complesso monumentale del Priamàr e all’area compresa tra la Fortezza, il mare, i giardini pubblici e i capannoni industriali ex-Italsider gestiti dall’Autorità Portuale, area che il ‘Piano Regolatore del Porto di Savona’ destina a “sport, turismo e tempo libero”, a servizio dei cittadini e dei turisti della città di Savona”.

“Per tutti questi motivi si chiede che tutti gli Enti in indirizzo si attivino per impedire la realizzazione di un deposito bitume che rovinerebbe irrimediabilmente la vivibilità e la sicurezza di tanta parte della Città di Savona, dei suoi residenti e dei suoi turisti”.

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