Savona. Domani mattina il Savona si trasferirà da Cairo, dove si sta allenando, a Vinovo, per affrontare la Juventus. I bianconeri non scenderanno in campo con i titolari, ma per gli striscioni sarà comunque un test valido in vista dell’inizio del campionato.
L’attenzione di tutti gli addetti ai lavori, però, non sarà rivolta al campo. I pensieri saranno tutti indirizzati alle aule del Tribunale federale nazionale. La sentenza di primo grado relativa all’inchiesta “Dirty Soccer” dovrebbe arrivare nella mattinata di domani, intorno alle ore 9,30.
L’ansia in casa biancoblù è fortissima, anche se, in caso di verdetto nefasto, si potrà sperare nel processo d’appello, in programma, probabilmente, lunedì 24 o martedì 25 agosto.
Cosa decideranno domani i giudici in merito alla presunta combine tra Savona e Teramo? Fare previsioni è impossibile. Secondo indiscrezioni pare che la commissione giudicante, presieduta da Sergio Artico, sia divisa sul verdetto.
Da una parte, c’è chi sarebbe indirizzato ad accogliere le richieste della Procura, con la retrocessione in Serie D sia degli abruzzesi e dei liguri, con tanto di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato. Altri sostengono la mancanza della responsabilità diretta dei due club, che pertanto verrebbero penalizzati ma non retrocessi.
Per quanto concerne il Savona, il destino è legato all’interpretazione della posizione del presidente Aldo Dellepiane. Se venisse accertato che era consapevole dell’accordo, la retrocessione della squadra sarebbe inevitabile.
La Procura ha chiesto 5 anni di squalifica più preclusione (ed 80 mila euro di ammenda) per l’ex numero uno del club, la squalifica di 4 anni, 6 mesi e 70 mila euro di sanzione per Marco Barghigiani (ex collaboratore del Savona) quale parte attiva nella combine e 6 mesi e 30 mila euro di multa per il calciatore Marco Cabeccia, reo di non aver denunciato il tentativo di corruzione.