Fascino subacqueo

Nuovo cunicolo scoperto nella Grotta di Bergeggi: “Un tesoro unico al mondo” fotogallery

Un'area di elevato interesse naturalistico, dove svolgere studi zoologici ed ecologici

Bergeggi. Un cunicolo lungo complessivamente 65 metri che si estende verso ovest dal lago occidentale della cavità. È la straordinaria scoperta fatta all’interno della Grotta Marina di Bergeggi, grazie alle esplorazioni dei Nucleo Subacquei dei carabinieri di Genova, che dal luglio scorso sono stati impegnati in una serie di immersioni.

Nel 2014, l’archeologa subacquea Laura Sanna, nell’ambito di una Tesi di Specializzazione, durante lo svolgimento di specifiche indagini, autorizzate dalla Soprintendenza Archeologica della Liguria, ha segnalato la presenza, nella Grotta Marina di Bergeggi, di questo cunicolo subacqueo mai cartografato.

Ispezionato per la prima volta dall’archeologa in immersione subacquea, successivamente, è stato oggetto di una parziale indagine da parte del CNR di Genova attraverso l’impiego di un piccolo robot Rov filoguidato. Da qui è scaturita l’intuizione che la porzione ipogea della grotta potesse non limitarsi a quanto fino ad oggi esplorato e cartografato ma che in realtà potesse essere molto più articolata e complessa.

“La scoperta conferma la vocazione ambientale del Comune di Bergeggi – dichiara il vicesindaco Luca Gaggero -. Da anni ha iniziato e cercato un percorso di tutela e valorizzazione ambientale con creazione dell’Area Marina protetta per promuovere il territorio. Cerchiamo di valorizzare il nostro patrimonio ambientale: il territorio di Bergeggi è molto ricco in questo aspetto. L’Area Marina ci ha aperto porte a studi con università biologici e con subacquei. Qui siamo di nuovo di fronte ad una scoperta che è frutto di partnership tra subacquei dell’Arma, Area Marina, Università e Comune che sta dando i suoi frutti. Noi ci teniamo a sviluppare queste attività e organizziamo visite per le scuole. Dopo il successo del relitto Transilvania ora arriva questa scoperta: spero che si continui così. Andiamo avanti affiancando la promozione turistica a quella ambientale. Per esempio, noi organizziamo visite gratuite guidate alla Grotta Marina e alla sughereta.”.

Il dottor Federico Betti, collaboratore dell’Area Marina protetta, afferma: “Tutte le grotte marine sono incluse nelle liste di siti interesse comunitario della Direttiva habitat. La Grotta Marina è un Sic ed è tutelata. Sono ambienti molto importanti, perché ospitano un gran numero di animali, quali il pesce Brotula nera che di solito vive a 800 metri profondità; il secondo aspetto è che le grotte per loro caratteristiche ospitano una fauna particolare come specie relitte, come la Petrobiona Massiliana, una spugna calcarea che si riteneva estinta e invece a Bergeggi c’è. A Bergeggi ci sono anche specie che sono di interesse subacqueo e commerciale come cicale di mare, aragoste, granchi e gamberi. La Grotta Marina è uno degli esempi di grotta ben preservata, dove svolgere studi zoologici ed ecologici. Nel buco dal quale è partita la scoperta sono attualmente in corso campionature”.

Il maggiore Luca Falcone, comandante del Nucleo Subacquei dei carabinieri, spiega: “E’ una gioia per noi continuare a collaborare con il Comune di Bergeggi. Abbiamo sviluppato l’ispezione della grotta fino a dove siamo riusciti ad arrivare. Nel luglio dell’anno scorso l’archeologa Laura Sanna ha notato questo foro subacqueo. Siamo intervenuti noi e abbiamo fatto esplorazioni con un operatore subacqueo fino a metà strada, poi con un robot manovrato da superficie che è andato avanti per una trentina di metri, arrivando nello stretto cunicolo. Si usa il filo di Arianna perché la visibilità è scarsa in certi punti. Dal lago occidentale si scende di circa quattro metri e mezzo poi si arriva al corridoio. Il filo di Arianna è usato per ritrovare l’uscita ma anche come strumento topografico per ricostruire lo sviluppo del cunicolo. Lo sviluppo del cunicolo è di circa 65 metri. Il cunicolo ha una volta rocciosa; il fondo è abbastanza sabbioso. Per un primo tratto è abbastanza stabile; andando avanti ci siamo accorti che è piuttosto instabile: la volta si sgretola. E’ possibile che vi sia un collegamento con la Grotta del Treno; al momento non possiamo dirlo con certezza, ma la direzione lascia pensare che sia così”.

La Grotta Marina di Bergeggi rappresenta un unicum, in Italia, per le sue caratteristiche geologiche, antropologiche e biologiche. In questi ultimi anni, le ricerche scientifiche si sono concentrate sugli aspetti biologici ed ecologici delle parti sommerse.

Le indagini scientifiche hanno svelato la presenza di specie rare come la spugna Petrobiona Massiliana, considerata un vero e proprio fossile vivente, talmente rara che per lungo tempo fu considerata estinta, di specie tipiche degli ambienti di grotta come la madrepora Polycyathus.

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