Emergenza sbarchi

Millesimo avvia un progetto sperimentale per accogliere i profughi: 12 migranti accolte in 2 appartamenti

L'iniziativa è coordinata dalla cooperativa sociale Cooperarci e monitorata fin dalle prime fasi dalla giunta comunale

profughi fiera di genova

Millesimo tende la mano ai profughi e avvia un progetto sperimentale per l’accoglienza dei migranti. Dopo che la Prefettura di Savona aveva chiesto al territorio di fornire risposte per l’accoglienza di nuovi profughi provenienti dal territorio africano, il Comune di Millesimo non si è fatto attendere.

L’amministrazione comunale ha così proposto un progetto di ospitalità coordinato dalla cooperativa sociale Cooperarci e monitorato fin dalle prime fasi dalla giunta comunale e dalle operatrici dei Servizi Sociali del Comune. Nel pomeriggio di ieri sono arrivate a Millesimo con la Croce Rossa Italiana dodici giovani profughe, che adesso sono ospitate in due appartamenti della Residenza Sociale Servita “Facello” di proprietà comunale e date in locazione alla Cooperativa Sociale Cooperarci.

La cooperativa, attraverso un Protocollo d’intesa con la Prefettura di Savona, si occuperà della gestione quotidiana e delle procedure burocratiche delle giovani ragazze per due mesi. Il progetto è sperimentale e vuole dare una risposta immediata ai bisogni di accoglienza che nei mesi estivi aumentano in maniera esponenziale a causa dei numerosi sbarchi sulle coste italiane.

“L’Amministrazione comunale – afferma il Sindaco Pietro Pizzorno – con la regia dell’Assessore alle Politiche Sociali Daniela Minetti ha deciso di dare il proprio contributo all’emergenza profughi mettendo in campo una rete di collaborazione con soggetti del Terzo Settore, quale la Cooperativa Sociale Cooperarci, che opera già da molti anni sul nostro territorio e che ha dimostrato professionalità educativa e assistenziale nella gestione di servizi rivolti ai profughi di guerra”.

“Le ragazze sono state accolte dagli operatori della Cooperativa insieme al Sindaco e all’Assessore alle Politiche Sociali. Come primo intervento è stata contattata l’Asl 2 Savonese che, attraverso il medico di guardia medica, ha sottoposto a visita medica le giovani profughe per avviare le eventuali opportune profilassi” precisa Pizzorno.

“Il miglior modo per provare a rispondere alle esigenze del ‘fenomeno migranti’, da parte dell’Ente pubblico, è quello di monitorare fin dalle prime fasi il progetto di accoglienza senza aspettare che sul proprio territorio comunale arrivino profughi, il cui numero e modalità di ospitalità siano decisi da altri soggetti privati e/o pubblici, in modo da gestire il fenomeno umanitario secondo principi di integrazione e sussidiarietà necessari e meno impattanti per la comunità tutta” concludono dal Comune.

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