La replica

I Verdi contro Dellepiane: “Il progresso può salvarci, anteporre il guadagno è un crimine contro l’umanità”

Gabriello Castellazzi, Finale

Provincia. “Un noto esponente del mondo industriale savonese ha affermato nei giorni scorsi, nell’ambito del serrato e importante confronto pubblico sulle sorti del progetto di costruzione del deposito di bitume nel porto del nostro capoluogo, che ‘il progresso ci obbliga a versare una parte di salute’. Concetto che non si può condividere, anche se messo in relazione alle condizioni di precarietà del genere umano nei secoli passati”. A parlare sono Mauro Brunetti, presidente dei Verdi savonesi, e il portavoce Gabriello Castellazzi; bersaglio è il cavalier Aldo Dellepiane, “reo” di essere intervenuto sul tema del bitume con quella controversa frase.

“Il prezzo che la società di oggi sta pagando in gravi sofferenze umane, per molteplici e negativi fattori ambientali, non è dovuto al progresso scientifico quando questo è frutto positivo dell’uso dell’intelligenza – chiariscono i Verdi – ma purtroppo ad una volontà precisa di ignorare quel vasto patrimonio di conoscenze che consentirebbe di mantenere intorno a tutti noi un ambiente sano e vivibile. Alle volte è solo ignoranza colpevole, ma spesso ci si trova di fronte a una volontà precisa di far prevalere gli interessi economici sulla salute di chi lavora e dei cittadini costretti a vivere in situazioni di degrado”.

“L’elenco delle attività produttive che ignorano volutamente l’esistenza di procedimenti tecnici capaci di mantenere sano l’ambiente sarebbe molto lungo – avvertono – dai depositi di bitume in luoghi sbagliati, alle centrali a carbone, alle centrali nucleari, agli inceneritori, alle attività estrattive devastanti, alle acciaierie modello Taranto. Queste attività chiedono un prezzo equivalente ad una parte della nostra vita. Il progresso scientifico consente invece di risolvere, volendo, gran parte dei problemi evitando di pagare questo prezzo inaccettabile”.

“Tutti conoscono i vantaggi delle fonti rinnovabili di energia ed i metodi per utilizzala in quantità praticamente illimitate – ricordano Brunetti e Castellazzi – Tutti sono al corrente dei sistemi che consentirebbero il raggiungimento dell’obiettivo ‘rifiuti zero’ evitando discariche e inceneritori inquinanti. Sono ben noti i sistemi adatti a un’agricoltura sana e senza veleni per ottenere cibi sani”.

“Non voler utilizzare il vero progresso scientifico per un puro calcolo economico, a vantaggio di pochi, a scapito della salute e della vita di molti è quindi da considerare un crimine contro l’intera società umana” concludono.

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