Finale Ligure. L’amministrazione del sindaco Ugo Frascherelli ha pubblicato il bando di gara per l’affidamento della gestione del Museo Archeologico del Finale all’interno del complesso monumentale di Santa Caterina a Finalborgo per i prossimi cinque anni, dal 15 ottobre 2015 al 30 settembre 2020.
Si tratta di un immobile sottoposto a tutela da parte della soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Liguria del ministero per i beni e le attività culturali: perciò chi si aggiudicherà la gara è tenuto a garantire la conservazione del bene e a rispondere alle indicazioni della commissione di gestione del museo, composta dal sindaco pro-tempore o suo delegato per parte del Comune, da un delegato dell’aggiudicatario, dal direttore del museo. Necessari i requisiti di qualificazione culturale e professionale per custodire i reperti anche di proprietà statale in sicurezza e per poter richiedere concessione di ricerche o scavi archeologici ai sensi delle normative vigenti.
Per quanto attiene la fruizione al pubblico, l’aggiudicatario si impegna a tenere aperto il museo con il seguente orario minimo: in estate (luglio-agosto da martedì a domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19; in inverno (da settembre-giugno) da martedì a domenica dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17. Il prezzo dei biglietto viene liberamente determinato dall’aggiudicatario con il criterio dell’offerta al ribasso.
Il Comune potrà esercitare in ogni momento ed a suo insindacabile giudizio ogni controllo ritenuto opportuno sull’affidamento in modo da garantire un’ottimale e proficua gestione del servizio.
Afferma il sindaco Frascherelli: “Per la prima volta nella storia politica finalese, l’amministrazione comunale ha fortemente voluto regolarizzare e regolamentare un servizio di primaria importanza nel panorama culturale della città. L’emanazione del bando per l’affidamento della gestione del Museo Archeologico è un adempimento di legge necessario date le normative vigenti per l’affidamento di servizi superiori ai quarantamila euro annui, ma oltre a ciò rappresenta un forte segnale che l’amministrazione vuol dare nell’ottica di una ottimale e preziosa fruizione di una delle più importanti risorse culturali della città”.