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Tovo, al museo Bergallo tutto pronto per la prima de “La Grande Terra”

E' un'opera sulla prima guerra mondiale firmata dal creativo loanese Alessandro Gimelli e dal giornalista Luca Berto

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Tovo San Giacomo. Si terrà domani sera alle 21.30 nella cornice del museo dell’orologio da torre “Bergallo” a Bardino Nuovo la prima proiezione de “La Grande Terra”, opera sulla prima guerra mondiale firmata dal fotografo e creativo loanese Alessandro Gimelli e dal giornalista Luca Berto.

Il cortometraggio vede protagonista Mattia Pizzo ed è stato girato all’interno del cinema-teatro “Loanese” di via Garibaldi a Loano, chiuso al pubblico qualche mese fa e ora completamente smantellato. A completare il “cast” la voce dell’attore loanese Simone Torterolo, di ritorno in Liguria dopo aver frequentato per due anni la Fonderia delle Arti di Roma.

“La prima guerra mondiale – spiegano gli autori del cortometraggio – è stato il primo conflitto della storia ad essere raccontato in gran parte dagli uomini che l’hanno combattuta. Che non sono i generali o gli ufficiali che hanno coordinato le azioni dei subalterni, ma i soldati semplici che per mesi e anni hanno vissuto in trincea in condizioni terribili e disumane. Le testimonianze, i diari di guerra, le lettere, le cartoline, sono migliaia. Basandoci su questi testi abbiamo cercato di ricostruire la storia di uno di questi uomini proprio in occasione del centenario dell’entrata in guerra dell’Italia, avvenuta nel 1915″.

Il perno del progetto è lo ‘shell shock’ – precisa meglio l’autore dei testi Luca Berto – Il termine indica letteralmente lo shock da granata, il trauma da esplosione, da combattimento. Oggi lo chiameremmo sindrome da stress post-traumatico. Dal punto di vista clinico è stato proprio in occasione della prima guerra mondiale che la psicoanalisi e la psichiatria hanno iniziato ad interessarsi e a codificare tale patologia. Noi abbiamo voluto realizzare un progetto che raccontasse questo particolare aspetto della prima guerra mondiale, che probabilmente è poco noto ma esemplifica con chiarezza quelli che sono stati gli effetti della guerra sulle menti dei soldati che l’hanno combattuta in trincea“.

La performance video teatrale si snoda in tre parti: l’attesa della partenza, la vita in trincea, il ritorno a casa: “Da un punto di vista puramente temporale la guerra è una parentesi – continua il fotografo Alessandro Gimelli – Una ‘parentesi’ che in questi uomini che l’hanno combattuta è però durata tutta la vita. Noi abbiamo cercato di mostrarne i suoi effetti devastanti e perenni. ’La Grande Terra’ è stata girata in un giorno. Volevo un lavoro di ‘pancia’. Mattia Pizzo è stato molto bravo a interpretare una parte non facile. Non bastava conoscere l’argomento ma occorreva avere la giusta sensibilità. Mattia è riuscito a esprimere perfettamente i concetti che avevo in mente e che volevo emergessero nelle immagini. Simone Torterolo è stato eccelso: ha saputo dar voce a questi uomini con credibilità e giusta empatia”.

L’ingresso è libero.

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