L'inchiesta

Spese pazze, 7 indagati tra il 2005 e il 2010: peculato e falso, c’è anche Roberta Gasco

Fine indagini nell'inchiesta della Procura di Genova

Roberta Gasco

Liguria. Fine conclusioni indagini nell’inchiesta sulle spese pazze in Liguria per la legislatura dal 2005 al 2010. Sono infatti sette le persone indagate al termine degli accertamenti investigativi preliminari.

Sotto accusa sono finiti gli ex consiglieri Lorenzo Castè (ex Rifondazione comunista, poi transitato nell’Udeur), Roberta Gasco e Franco Bonello (Unione sinistra europea), e quattro ex portaborse, Simona Vergani, Cristiano Barattino, Donatella Chiapponi e Maria Ronzitti. Le accuse sono di peculato e falso.

Nel periodo compreso tra il 2008 e il 2010, a Castè vengono contestati circa 191 mila euro, alla Gasco circa 91 mila euro, e a Bonello circa 148 mila euro di spese. Secondo l’accusa, non ci sarebbero solo spese rimborsate e non dovute riconducibili ai singoli consiglieri, ma anche spese mai sostenute o, ancora, rimborsi per acquisti fatti da amici, parenti e altre persone legate agli ex consiglieri.

I tre ex consiglieri avrebbero inoltre costretto i portaborse, legati da un contratto a tempo determinato, a compilare falsandole le ricevute che i tre si facevano consegnare in bianco. Tra le spese contestate, taxi, cene e pranzi in ristoranti, caffè e parcheggi e alcuni viaggi in Italia.

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