Savona. Lento ritorno alla normalità per i Bagnarci di Savona dopo il grave fatto di sangue avvenuto venerdì sera, con l’omicidio di Salah Boussedra, 33 anni, tunisino senza fissa dimora sul territorio nazionale, che aveva fatto richiesta di asilo politico a Milano. Il delitto è maturato dopo una furibonda lite scoppiata al bar Paradiso e proseguita ai Bagnarci, in mezzo ai clienti e a tanta gente.
Ai Bagnarci c’è voglia di tornare alla normalità e di dimenticare i drammatici momenti di una folle serata. Unico ricorda della terribile rissa e del successivo delitto sono i sigilli fuori dal bar Paradiso (dove è iniziata la lite). Ai Bagnarci, invece, nessun segno che richiami alla tragedia e alla violenza di venerdì sera, che ha generato un pesante clima di paura e allarme tra i savonesi: il bar e la spiaggia sono affollati come in una normale giornata estiva.
Ecco la ricostruzione: la lite è scoppiata tra Mohammed Addaji, 39 anni, anche lui irregolare in Italia e con una sfilza di precedenti per reati contro la persona, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, stupefacenti, e il connazionale e Salah per un debito di gioco: nella rissa è rimasto coinvolto anche il cugino della vittima, Abdelaziz Boussedra, 31 anni. I tre nella fuga hanno irruzione all’interno dei Bagnarci, stabilimento balneare nel quale in quel momento è in corso la “Mangiabreve”, un evento che ha richiamato molti clienti dei bagni e molte famiglie con bambini.
Proprio all’interno del locale Salah Boussedra si accascia a terra all’interno dei bagni, indebolito dalle ferite (fatale il colpo all’arteria radiale destra: morirà dissanguato pochi istanti dopo).