Sodalizio

Pietra Ligure guarda alla Cina per nuovi flussi turistici, in vista nuovo gemellaggio fotogallery

Si lavora ad un "gemellaggio a tre" con la cittadina Canelli e una località cinese, Ganzhou

Pietra Ligure guarda alla Cina. Il Comune guidato dal sindaco Dario Valeriani sta lavorando ad un “gemellaggio a tre” con la cittadina Canelli, in provincia di Asti, e una località cinese, Ganzhou.

La località cinese e quella astigiana sono gemellate già da tempo. Ad aprile i delegati del Comune di Pietra si sono recati in Piemonte per proporre di allargare il rapoprto e puntare sul binomio tutto italiano cibo e mare. In questi giorni alcuni delegati cinesi hanno avuto la possibilità  di ammirare  le bellezze del nostro  territorio, da Finalborgo a Portofino, e gustare i nostri prodotti tipici. L’obiettivo, ovviamente, è aprire nuove prospettive turistiche e culturali sul fronte asiatico.

“Ieri – spiega Valeriani – ho avuto l’onore di ricevere qui in città una persona molto importante, Richard Liu. Questo nello stesso in cui una delegazione cinese prendeva parte per la prima volta ad un’esposizione mondiale con l’Expo 2015. La possibilità di instaurare nuovi rapporti (insieme alla città di Caneli, che ringrazio per averci dato questa opportunità di collaborazione) e di portare qui a Pietra migliaia di turisti cinesi è un’opportunità molto importante. Attualmente ci sono 4 milioni di giovani della fascia alta della società cinese che desiderano imparare l’inglese e l’italiano. Questo può avvenire a Pietra, dove possono essere accolti e soggiornare. Oggi stiamo gettando le basi per quello che in futuro potrebbe diventare un vero e proprio gemellaggio”.

“Questo è un posto bellissimo – aggiunge Richard Liu – Finora avevamo visitato le zone di Genova, La Spezia e Viareggio. Per stabilire una relazione con la Cina occorre uno sviluppo. Ho operato in campo pedagogico per anni e sono convinto che l’educazione sia una cosa fondamentale. Per i giovani imparare una lingua è importante per il loro futuro. Per creare un legame tra i nostri paesi è necessario che i nostri ragazzi imparino l’italiano. Ho visitato tanti paesi, ma quando vengo in Italia non mi sento uno straniero, mi sento a casa. Con questo sentimento ho deciso di mettermi a disposizione di Pietra“.

Difficile dire se Pietra e il ponente savonese potrebbero essere turisticamente appetibili per i cinesi. Ma le “armi” a disposizione non mancano: “Per convincere la gente occorre tempo – aggiunge Liu – Occorre trovare un modo per spingere le persone a venire qui e a farle fermare per qualche giorno. Qui c’è la storia, la bellezza, il mare. I giovani cinesi amano molto il mare.”

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