Lettera al direttore

La replica

Ordinanza anti-profughi ad Alassio, il forzista Lucchini replica a Paita

Raffaella Paita probabilmente pensa che il “pudore“ in politica sia solo un concetto astratto ma è talmente spregiudicata da fare la morale agli altri, dimenticandosi delle proprie malefatte?. L’incipit del pistolotto mattutino di Raffaella Paita che leggo questa mattina sui blog in cui giudica l’Ordinanza “sanitaria“ del sindaco Enzo Canepa di Alassio contro l’ingresso di migranti e affaristi malavitosi extracomunitari che ormai imperversano da anni nella nostra città, come ‘Una forma di discriminazione inaccettabile in un paese democratico’ fa veramente sorridere.

La prima che dovrebbe vergognarsi e non sedere a capo dell’Opposizione di centro-sinistra in Consiglio regionale sarebbe proprio lei, elemento di spicco imbarazzante per il suo partito il Pd, dopo essere stata beccata come riporta dettagliatamente il Secolo XIX dello scorso 25 Gennaio 2015 alla vigilia delle perdenti per lei Elezioni regionali 2015 dello scorso Maggio, in cui appunto si evidenzia, in merito alla sua carriera lavorativa prima di assurgere al ruolo di eletta in consiglio regionale due legislature addietro, quanto segue: “Assunta in un’azienda privata poco prima di essere nominata assessore, nel giugno 2007, Raffaella Paita beneficiò all’epoca per nove mesi del pagamento dei contributi previdenziali da parte del Comune della Spezia. Poco più di 5 mila euro di versamenti Inps, dal 12 giugno 2007 al 4 marzo 2008, quando la vincitrice delle primarie lasciò l’azienda – la Sti spa – nella quale, però, non lavorò neppure un giorno, essendo impegnata a tempo pieno nell’attività di giunta, retta dall’allora sindaco Massimo Federici. Il sospetto è che l’assunzione di Paita nella Sti, società che si occupava di archiviazione dati successivamente fallita, sia stata propiziata da ‘agganci’ politici. E finalizzata esclusivamente a garantire una copertura contributiva all’amministratrice spezzina, che dal 2002 al 2007 era stata a libro paga del Comune della Spezia come capo di gabinetto dell’ex sindaco Giorgio Pagano”.

L’assessore lo ripete: “Nessuna sponda politica: sono entrata alla Sti come semplice impiegata seguendo il percorso di tanti: ho saputo che cercavano persone, ho fatto un colloquio e sono stata assunta. Contestualmente – afferma – sono stata nominata anche assessore in Comune. Avevo 29 anni, all’epoca c’era molta fibrillazione e non sapevo se avrei continuato la mia carriera politica. Ma quando ho capito che non sarei mai andata a lavorare alla Sti, mi sono dimessa. Avrei potuto restare lì, facendomi pagare i contributi dal Comune. Invece ho deciso di lasciare: il mio è un esempio di onestà e coerenza, e non il contrario. Non capisco dove sta il problema”.

Ora é già vergognoso di per sé che un personaggio di tal fatta sieda nuovamente in Consiglio Regionale per fortuna questa volta non al comando della Rregione ma all’Opposizione, ma resta innegabile il fatto che un tal comportamento sia non solo imbarazzante ma anche totalmente illegittimo poiché operato in una società a capitale pubblico e che se la signora in questione fosse una normale “semplice“ cittadina, qualcuno le avrebbe già chiesto indietro il maltolto, denaro come sempre pubblico sperperato dalla politica di cui lei è ed è stata un punto di riferimento a livello regionale.

A differenza sua il nostro sindaco è uno che si è sempre alzato alle 6 del mattino per lavorare e ha sempre dato lavoro a tanti. Siamo veramente esausti qui ad Alassio di questa continua invasione di extracomunitari senza regole, che si impadroniscono della città, in particolare del “budello“ e delle spiagge su cui vanno a vendere merce recante marchi commerciali contraffatti, merce di provenienza illecita giacché non sono in grado di fornire la men che minima pezza d’appoggio su dove l’avrebbero acquistata e il condizionale è proprio d’obbligo in questo caso.

Cara Paita ci chiediamo perché l’ultimo arrivato in questa nostra povera e martoriata Italia amministrata da personaggi politici a lei pari o peggiori, possa permettersi tutto o quasi, perché l’etica politica vi è totalmente sconosciuta, e possa avvalersi di connivenze, anche alto locate, di sponsorizzazioni politiche, di facili paternalismi, giocando anche sulla creduloneria dei cittadini italiani alimentata in maniera strumentale da notizie nei telegiornali confezionate “ ad hoc, italiani da sempre noti per avere un cuore grande così, disposti, ma ora non più come un tempo, a farsi prevaricare.

Lei fa parte di un “establishment“ politico del Pd in caduta progressiva per tutta una serie di scelte politiche quantomeno bizzarre, che rischiamo di condurci progressivamente ad una situazione simile se non identica a quella greca, che ha avuto gli sviluppi economicamente pericolosi di cui abbiamo visto nelle ultime 24 ore.

L’accoglienza va bene, al bando la xenofobia, al bando la discriminazione razziale, ma non si può gestire un fenomeno immigratorio come quello che ci vede vittime da alcuni anni, sempre in esponenziale aumento, arroccandosi solo dietro i soliti 4 luoghi comuni, parlando poi di razzismo. Siete voi con la vostra gestione dissennata di questi fenomeni sempre più importanti a contribuire in maniera preoccupante ad alimentare un atteggiamento xenofobo, mentre con poche ma chiare regole, con provvedimenti di buon senso e non di pura demagogia politica, che invece tanto piacciono a una determinata platea decotta della sinistra italiana, si potrebbe affrontare il fenomeno con ordine e senso di Giustizia, nel rispetto di valori etico-morali come l’Uguaglianza e la Fratellanza in uno Stato dove la Libertà sia una conquista di progresso e affermazione dei diritti di ciascuno e non di prevaricazione anche di quelli essenziali come la Sicurezza e la Legalità per ciascuno.

Fabio Lucchini
già consigliere comunale di Alassio, capogruppo Forza Italia

 

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.