L'indagine

Operazione 2 Leoni, i tre arrestati domani dal gip di Savona

operazione due leoni

Savona. E’ atteso per domani o al massimo per martedì l’interrogatorio davanti al gip dei tre arrestati dalla polizia di Stato nell’ambito dell’operazione antidroga “Due Leoni” iniziata nel maggio 2014 a Savona.

In manette, tra giovedì e venerdì, sono finiti Marcello Marras, 46 anni, originario di Cagliari ma residente a Savona (nella foto), la sorellastra Annalisa Celestini, 30 anni, domiciliata in città, e il convivente di quest’ultima, Yuri Lubello, di 32.

L’operazione è stata battezzata “Due Leone” perché le trattative per la cessione di droga si svolgevano davanti all’omonima chiesetta di piazzale Moroni a Legino

I tre dovranno raccontare al giudice come avvenivano le cessioni di stupefacente, in particolare hashish, eroina e cocaina e i canali di rifornimento che sono stati scoperti dagli inquirenti savonesi.

Oltre ai tre arresti, due commercianti sono stati denunciati a piede libero. Ci sono state anche sei perquisizioni durante le quali sono state sequestrate una pistola, due etti di hashish, 11 grammi di eroina in pietra e una quarantina di semi e foglie di marijuana.

A finire nei guai l gestore del «Bar One» di via De Amicis, nel quartiere Santa Rita, e un dipendente del ristorante «Lo Blò» del centro commerciale di Vado Ligure. Il primo, M.R., 36 anni, per concorso in spaccio e possesso abusivo di un coltello a due lame, il secondo, A.M., di 46, per l’accusa relativa alla droga. Per entrambi i locali, dove secondo gli investigatori capitava che gli acquirenti incontrassero gli spacciatori, il questore Francesco Nicola Santoro ha imposto il provvedimento di chiusura per un mese per aver favorito lo svolgimento dell’attività illecita.

Nel corso della perquisizione a casa di Marras è stata trovata una pistola semiautomatica a tamburo calibro 38, la classica rivoltella (risultata rubata nel dicembre 2014 ad un savonese che la deteneva regolarmente), con sette cartucce, meno di un grammo di hashish, alcuni cellulari, un bilancino, assegni e diversi documenti riconducibili per i poliziotti all’attività di spaccio.

A casa degli altri due arrestati sono invece state trovate 38 cartucce calibro 38 Smith&Wesson, ma anche un panetto da un etto di hashish, un frammento di eroina in pietra da 11 grammi e un contenitore con una quarantina di semi e foglie di marijuana. Per loro sono così scattate la contestazione di detenzione ai fini di spaccio di droga e ricettazione (per le munizioni). Secondo la ricostruzione della polizia, che da mesi teneva d’occhio gli arrestati

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