Nossignore

Loano come Livorno: la libreria “Loa Libri” boicotta il libro di Francesco Schettino

"Ho deciso di non tenerlo perché non voglio contribuire a mantenere viva l'attenzione su un personaggio come questo"

carla Bruno loa libri schettino

Loano. Dopo Livorno, anche Loano dice “Nossignore”. Nei giorni scorsi ha destato molto scalpore (e una generale condivisione dell’iniziativa) la scelta di Cristiana Ricci, titolare con il padre della “Libreria Marradi” di Livorno, di non mettere in vendita il libro scritto dall’ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino.

Una scelta, quella di boicottare il volume “Le verità sommerse”, dettata da motivazioni personali e morali legate al ruolo del libraio indipendente, che proprio in quanto tale può scegliere quali libri mettere in vendita e quali evitare.

L’esempio di Cristina Ricci ha trovato un seguace a Loano: anche Carla Bruno, titolare della libreria “Loa Libri” di corso Europa a Loano, ha infatti deciso di non tenere nel proprio catalogo personale il libro dell’ex comandante.

Anche in questo caso la scelta ha ragioni semplici: “Sono una libraia indipendente – spiega Carla Bruno – Forse una delle pochissime della zona compresa tra Finale Ligure ed Albenga. In quanto tale, ho instaurato con i miei clienti un rapporto di fiducia. Li conosco bene uno per uno e questo mi consente di consigliare loro i libri che ritengo possano andare più incontro al loro gusto personale. Questa libertà mi permette anche di uscire dagli schemi e di evitare di sottostare alla legge del mercato proponendo soltanto i libri che vanno per la maggiore, i ‘casi’ editoriali o i bestseller più commerciali”.

“Per quanto riguarda il libro di Schettino – aggiunge – ho deciso di non proporlo e nemmeno di tenerlo perché non voglio contribuire a mantenere viva l’attenzione su un personaggio come questo. La vicenda della Concordia ha visto la morte di decine di persone e ha causato sofferenze a migliaia di passeggeri. Senza contare la giustizia che non c’è stata”.

Da qui la decisione di imitare l’esempio della collega di Livorno: “E’ stata una scelta perfettamente condivisibile che ho sentito di dover fare mia e di imitare e sostenere. Perciò ho deciso di prendere le distanze da pubblicazioni di basso livello”.

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