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La denuncia di un cittadino: “Guardia costiera e vigili hanno ignorato la mia segnalazione”

Al centro delle polemiche ancora chi "prenota il posto" piantando ombrellone e sdraio

Pietra Ligure Spiaggia Libera

Pietra Ligure. La questione è annosa: il controllo e il rispetto delle norme sulle spiagge della riviera e in particolare le norme comportamentali nelle spiagge libere. Perché se gli stabilimenti balneari privati sono sottoposti a controlli da parte di Guardia Costiera e degli altri enti, quando si parla di spiagge libere vige spesso l’anarchia più totale.

“Nei giorni scorsi – spiega un lettore di Ivg – ho chiamato la Guardia Costiera per denunciare come nel tratto di litorale a Pietra Ligure, per precisione quello di corso Italia tra i bagni Corallo e i bagni Riviera Marina, vigesse l’abusivismo più totale. Non parlo solo di commercio abusivo, ma anche e sopratutto di occupazione abusiva del suolo pubblico, in questo caso della spiaggia”.

“Dalla Guardia Costiera mi hanno confermato che non è consentito lasciare sdraio, ombrelloni né altro materiale e che tutto deve essere rimosso quando si abbandona la spiaggia per andare a pranzo o la sera. Allo stesso modo non è consentito piantare alle 6 della mattina l’ombrellone e le sdraio per prendersi le postazioni migliori e poi tornare verso le 10 a prendere il sole”.

Il lettore ha anche inviato una foto scattata stamattina alle 7: “Potevo farlo domenica, ma si sarebbe detto sono i turisti del mordi e fuggi, ho quindi aspettato lunedì mattina per dimostrare come la situazione sia illegale tutti i giorni, per tre mesi da giugno a settembre”.

La guardia costiera mi ha detto che tali controlli non erano di loro competenza e mi hanno detto di chiamare la polizia municipale, cosa che ho fatto ma anche in questo caso sono stato disincentivato dall’operatore, il quale mi chiedeva ripetutamente le mie generalità e mi ricordava che sarei stato chiamato a testimoniare in un eventuale processo come testimone del reato, mentre io volevo solo che venisse fatto un controllo e sanata una palese prassi illegale”.

Mi chiedo – conclude il lettore – come sia possibile accettare che tutti i giorni si assista a litigi perché persone vantano un diritto di prelazione su un pezzo di spiaggia che dovrebbe essere libera, perché nessuno faccia rispettare la norma che vieta di lasciare oggetti sulla battigia e poi perché non si viene a controllare la miriade di venditori abusivi che in questa spiaggia bivaccano nella loro pausa pranzo con i sacchi della loro merce abusiva tranquillamente usati come cuscini per la loro siesta pomeridiana”.

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