Ore di angoscia

Italiani rapiti in Libia: tra gli ostaggi c’è anche un Ligure

Dietro il sequestro potrebbero esserci le milizie islamiche di Tripoli, massimo riserbo dalle autorità italiane

libia

Liguria. Si chiama Gino Pollicardo e abita a Monterosso, nello spezzino. E’ lui uno dei quattro italiani (gli altri sono Filippo Calcagno, Fausto Piano e Salvatore Failla) che sono stati sequestrati in Libia nei pressi del compound dell’Eni nella zona di Mellitah.

Sono tecnici che lavorano presso alcuni impianti petroliferi nord-africani per la società Bonatti di Parma. Sono stati rapiti a Zuaia, città sotto il controllo delle milizie islamiste che appoggiano il governo di Tripoli mentre stavano rientrando dalla Tunisia.

L’unità di crisi della Farnesina si è immediatamente attivata per seguire il caso ed è in contatto costante con le famiglie dei rapiti e con la ditta Bonatti, ma il ministero segue per ora la linea del riserbo più stretto.

Dietro il sequestro potrebbero esserci le milizie islamiche di Tripoli, il cui obiettivo è fare pressioni sul governo italiano durante i colloqui di pace sulla crisi libica.

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