Vado L. “Le intercettazioni sul caso Tirreno Power dimostrano ciò che denunciamo e combattiamo da anni: esiste un sistema politico marcio e criminale, un’associazione a delinquere, che sistematicamente fa solo gli interessi dell’azienda, giocando con la vita delle persone. Chiediamo le dimissioni immediate degli indagati che oggi ricoprono cariche pubbliche, a partire dai sindaci di Vado e Quiliano e dai consiglieri regionali Paita, Barbagallo, Rossetti e Vaccarezza”. Sono le dichiarazioni dei deputati liguri del MoVimento 5 Stelle, Sergio Battelli, Matteo Mantero e Simone Valente, sulle intercettazioni riguardanti le indagini su Tirreno Power.
“Politici e funzionari hanno cercato in ogni modo di eludere le prescrizioni, aggirare il sequestro preventivo ed insabbiare l’inchiesta, tutto per ottenere la riapertura della centrale, auspicando anche la scrittura di una norma ad aziendam”.
“‘Una porcata’, come la definisce l’allora viceministro De Vincenti, che oltre ad essere il promotore di tale norma, consigliava ai dirigenti dell’azienda di presentare un esposto al CSM, con lo scopo evidente di mettere pressione al procuratore di Savona Francantonio Granero che coordina l’intera inchiesta sulla centrale Tirreno Power”.
“Sconcertante è come si sia tentato a tutti i livelli di manipolare i dati riguardanti i danni sanitari e ambientali, per permettere in ogni modo all’azienda di continuare ad inquinare e a provocare morti e malati. L’esempio più significativo viene dai pareri contrastanti dell’Asl: prima minimizzano il problema e poi, solo ad indagini avviate, appoggiano la tesi della Procura, allarmando la dirigente della Regione Gabriella Minervini, anche’essa indagata, preoccupata per possibili ripercussioni negative per l’azienda”.
“Le intercettazioni mettono a nudo la collusione di un’intera classe politica supina agli interessi di Tirreno Power ed oggi molti di questi personaggi ricoprono ancora ruoli all’interno delle istituzioni”.
“Oggi in Parlamento abbiamo chiesto al sottosegretario De Vincenti di farsi da parte, mentre l’ex sindaco Giacobbe ha rassegnato le dimissioni da consigliere comunale a Varazze. Ci aspettiamo che anche gli altri amministratori indagati si facciano da parte, auspicando che venga fatta al più presto giustizia, vedendo finire in galera i protagonisti di tale sistema marcio fino al midollo”.