Numeri drammatici

Frigentina, Marisa e Maria: le ultime scomparse in Liguria, ma i casi sono migliaia

L'associazione Penelope (S)Comparsi Uniti, che assiste i familiari di queste persone, dà i numeri di un fenomeno che conta quasi 30 mila casi in Italia

Liguria. Frigentina Del Rosario, scomparsa da Vendone il 02/02/2014, Marisa Commessatti scomparsa da Laigueglia il 21/02/2014, Maria Patrone, 75 anni, di Piampaludo, uscita a fare una passeggiata in cerca di funghi nei boschi vicini il 17/05/2015. Sono gli ultimi tre casi di persone scomparse in Liguria, e mai più ritrovate.

Gli ultimi di una lunga lista, che da oltre 40 anni conta 29.234 eventi. Dramma e disperazione convivono insieme alla speranza nell’animo di chi rimane ad attenderli. Occuparsi delle famiglie delle persone scomparse è l’obiettivo di Penelope (S)Comparsi Liguria, associazione che riunisce i familiari e gli amici delle persone scomparse, che si avvale della collaborazione di uno staff di avvocati ed è guidata dal Presidente della Onlus Vincenzo Lorenzelli.

“L’Associazione madre, Penelope (S)Comparsi Uniti, è nata nel 2014 per iniziativa dell’On. Elisa Pozza Tasca, cofondatrice e presidente per un decennio di Penelope Italia. Penelope (S)Comparsi – spiegano dall’associazione – non ha scopo di lucro, è apartitica e aconfessionale, e persegue il fine esclusivo della solidarietà sociale e della promozione della persona e della sua dignità, della legalità e della giustizia sociale e intende promuovere occasione di incontro per le famiglie che sul territorio nazionale e all’estero hanno vissuto l’esperienza della scomparsa di un proprio congiunto. Penelope (S)Comparsi lavora in sinergia con altre associazioni come Vite Sospese, Enti Pubblici e istituzioni. In Liguria è presente dal 2008 inizialmente come Penelope Liguria, per poi divenire Penelope (S)Comparsi Liguria mantenendo e incrementando le iniziative portate avanti fino all’inizio della costituzione”.

“In occasione delle prime scomparse non era presente una associazione territoriale in grado di richiamare l’attenzione su un fenomeno in forte crescita come questo. Attualmente sono 10 i comitati regionali costituiti in Italia che sotto l’egida della madre Penelope (S)Comparsi Uniti, operano in sintonia per sostenere chi, sulla propria pelle vive il dramma di una scomparsa. Penelope (S)Comparsi Liguria si è posta l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica organizzando iniziative e convegni svolgendo un ruolo di collegamento tra i familiari degli scomparsi, le autorità preposte ed i media. Il ruolo dei mass media e dei social è fondamentale, soprattutto dopo le prime ore dalla scomparsa. Il tam tam delle condivisioni delle locandine con le foto e le descrizioni hanno una diffusione virale e, in alcuni casi, anche un ruolo determinante per la tempestiva risoluzione del caso” spiega il presidente dell’associazione.

“Entrando nel merito delle cifre, ad oggi risultano nel nostro paese 20.617 uomini scomparsi (5.400 italiani e 15.217 stranieri). Per quanto riguarda le donne, si contano 8.617 scomparse (2.986 italiane e 5.631 straniere). Tuttavia, le scomparse ‘sospette’ riguardano soprattutto le donne per le quali se inizialmente l’ipotesi predominante è quella dell’allontanamento volontario, spesso si scoprono essere state vittime di femminicidio, per mano del proprio marito, compagno. Abbiamo un solo dato certo: dal 01/01/1974 al 31/12/2014, sulla base dei dati forniti dal Commissario per le persone scomparse, Pref. Vittorio Piscitelli, le persone scomparse in Italia, ancora da rintracciare, sono 29.234 (9.816 italiani, 19.947 stranieri) di cui 14.405 maggiorenni (7.862 italiani e 6.543 stranieri) e 15.358 minorenni (1.954 italiani e 13.404 stranieri)” aggiunge Lorenzelli.

“Il fenomeno è di forte rilevanza nella società attuale ed è sicuramente in aumento poiché alimentato negli ultimi tempi dalla crisi economica che il nostro paese sta attraversando. Peraltro, tra i maggiorenni, desta particolare preoccupazione la categoria degli anziani: gli ultra sessantacinquenni scomparsi, al 31/12/2014, sono 1.304 (1.075 italiani e 229 stranieri). Molto spesso in questi casi si tratta di malati di Alzheimer o di adulti affetti da malattie neurologiche. Per quanto riguarda i minori solo in Italia si avviano circa 3.000 ricerche l’anno. Ad oggi i cadaveri non identificati presenti negli obitori sono 1.385, 28 dei quali nella nostra regione”.

“L’unico dato che rincuora sono i ritrovamenti risolti positivamente nell’80% dei casi. Le cause che determinano una scomparsa possono essere molteplici: allontanamento volontario, possibile vittima di reato, possibili disturbi psicologici, allontanamento da istituti/comunità, sottrazione di minore da parte del coniuge o altro familiare. Si parte sempre dalla motivazione più ricorrente ovvero all’allontanamento volontario e poi, in alcuni casi, si giunge inevitabilmente all’ipotesi più estrema, ma non per questo meno frequente, ovvero la scomparsa da ricondurre ad ipotesi delittuose. I familiari degli scomparsi non si arrendono e non possono accettare che la scomparsa improvvisa, assurda e inspiegabile, finisca archiviata” conclude Vincenzo Lorenzelli presidente di Penelope (S)comparsi Liguria.

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