Simone & peyton

“Eurovespa” diventa un documentario: una campagna di crowdfunding per finanziarlo fotogallery video

Lo spettacolare viaggio attraverso l'Europa in sella ad una vespa Pk50 del cellese Simone Sciutteri sarà raccontato dal regista Igor D'India

Celle L. Il viaggio “Eurovespa” del bagnino cellese Simone Sciutteri diventerà un documentario. E per finanziarlo è nato una campagna di crowdfunding che andrà avanti fino a settembre con l’obbiettivo di raccogliere il budget previsto: servono 15.586 euro, uno per ogni chilometro.

Quella di Eurovespa per Simone Sciutteri, dalla partenza da Milano in sella a Peyton, la sua fidata Vespa del 1985, al ritorno alla base dopo quattro mesi in cui ha attraversato 32 Stati europei, è stata un’”avventura collettiva”. Ed è per questo che si è scelto di raccontarla attraverso un documentario finanziato dal basso, dalle stesse persone che nei mesi hanno seguito Simone e Peyton su Facebook o Moto.it, li hanno incontrati, ospitati o salutati durante il loro percorso.

La campagna di crowdfunding è partita sulla piattaforma KissKissBankBank e chiunque lo desideri può aiutare Simone Sciutteri con una donazione. Simone, 33 anni, che dall’inizio dell’estate è tornato al lavoro sul trespolo di uno stabilimento balneare di Albisola Superiore, per il suo viaggio si è ispirato dalle pagine di Giorgio Bettinelli, il più grande vespista di sempre. Simone nel 2010 ha comprato Peyton, una Vespa PK50 immatricolata nel 1985 e il 7 novembre 2014 è salito in sella per dare forma al suo sogno: una solitaria invernale di quasi 16.000 km, alla scoperta dell’Europa curva dopo curva, a una velocità di punta di 45 km/h (un viaggio che Ivg.it ha seguito passo dopo passo, o meglio chilometro dopo chilometro).

Dai Balcani alla Turchia, passando per l’Ungheria e i Paesi Baltici (e le telecamere di Ivg erano con con lui); Simone e Peyton hanno poi affrontato la neve della Scandinavia e il vento freddo della Germania, sono salpati per Londra e hanno attraversato Francia, Spagna e Portogallo. Tutto questo in solitaria, senza GPS né team di appoggio. Tra fatica, emozioni, imprevisti da superare e soprattutto incontri con i luoghi e le persone che li abitano. Per un totale che si aggira intorno ai 16 mila chilometri, quanto basta per conquistare il Guinness World Record nella categoria Longest Journey on a 50cc: un obiettivo che Simone non si era posto dal primo minuto, ma che di giorno in giorno è diventato sempre più vicino, nel vero senso della parola.

Marzo è stato il mese del rientro a casa, non privo di emozioni. Dalla “smotorata” che ha accolto Simone e Peyton il 3 marzo a Milano vicino alla sede di Moto.it, fino all’onore di parcheggiare Peyton vicino alle Vespa di Bettinelli al Museo Piaggio di Pontedera. Per concludere con la folla di amici e compaesani che li aspettavano a Celle Ligure domenica 8 marzo. Ora per Simone, tornato al suo lavoro ad Albisola, è il tempo di riordinare i ricordi e il materiale, per tirare le fila di un’esperienza irripetibile e trasformarla in un documentario che la faccia vivere nel tempo e, chissà, possa servire da ispirazione a chi ha un sogno nel cassetto come il suo.

“In tanti hanno seguito il viaggio chilometro dopo chilometro, attraverso Moto.it o attraverso Facebook, e durante il percorso ho incontrato una miriade di persone con le quali ho condiviso un pezzetto del viaggio: una tappa, una serata, una birra, un racconto – spiega Simone –. Grazie al documentario posso unire tutti questi pezzetti, raccontare il viaggio nella sua interezza, mostrare a chi mi ha aiutato lungo la strada i chilometri fatti per arrivare fino a lì ed anche tutti quelli che ho fatto dopo. Perché mi immagino che ci sia qualcuno con cui ho scambiato quattro chiacchiere in un bar che magari si sta chiedendo: che fine avrà fatto quel matto in Vespa? E perché è un modo di dire grazie a tutti quelli che hanno fatto parte di Eurovespa”.

“Il crowdfunding da subito è sembrato lo strumento più adatto per dare vita a questa nuova fase del progetto. Perché è un approccio corale, come corale è stato il viaggio di Eurovespa. Perché ciascuno è libero di farsi incuriosire e affascinare e di dare sulla fiducia il proprio contributo, così come, incrociando Simone per le strade d’Europa, poteva scambiare con lui una risata o aiutarlo con l’ennesima foratura. E perché, come tutti i progetti visionari e coraggiosi, è un ‘prendere o lasciare’: se non raggiungerà l’obiettivo non intascherà un solo euro” spiega Sciutteri.

La sfida è partita: 15.586 euro da raccogliere entro il 1 settembre, a suon di donazioni individuali sulla piattaforma KissKissBankBank. “Il crowdfunding serve per finanziare l’attrezzatura, il lavoro, la promozione che sono necessari per realizzare il documentario (tutte le voci di spesa sono elencate su KissKissBankBank). Ma è anche un modo per rivivere l’avventura, chilometro dopo chilometro. Con la consapevolezza del fatto che si potrà faticare, si potrà arrancare come Peyton nelle strade lettoni coperte di neve. Che ci sarà qualcuno che scuote la testa, liquidando quest’idea come una mezza follia. Ma che è fortissima la determinazione ad arrivare al traguardo” prosegue Simone.

Chi partecipa al crowdfunding deve farlo perché è curioso di vedere raccontata una storia insolita, perché crede che un viaggio in Vespa 50 sia un bel modo per raccontare le strade e le genti d’Europa, e anche una bella sfida” conclude Simone.

La realizzazione del film è affidata a Igor D’India, amico e compagno di avventure di Simone che nel 2009 ha condiviso con lui l’Africa Rally, una singolare odissea a bordo di una Y10, comprata per 400 euro, che aveva già affrontato il Mongol Rally pochi mesi prima. Invece che sugli scomodi sedili della vecchia Y10, per “Eurovespa – il film” Igor e Simone siederanno ancora uno accanto all’altro in sala di montaggio per rivivere e trasferire le emozioni dei 15.586 km in giro per l’Europa.

“Igor ha l’attitudine e l’esperienza giusta per dare una chiave di lettura a un viaggio come quello mio e di Peyton” racconta Simone.

La sua carriera di documentarista inizia nel 2005 quando, ventunenne, realizza “Le finestre di Beslan” un reportage indipendente sulla strage dell’omonima cittadina in Ossezia. Nella sua Palermo, nel 2010 denuncia in “Oreto – The Urban Adventure” lo stato di totale incuria del fiume che attraversa la città, e nel 2012 trascorre un mese in isolamento nella Grotta del Pidocchio, senza orologi né luce naturale, raccontando poi l’esperienza nel film “Geologia di un Sogno”. Il 2014 lo consacra tra i nomi di spicco della nuova generazione di avventurieri – documentaristi con The Yukon Blues, in cui racconta la sua spedizione di 16.000 km in autostop e 1.400 in canoa tra Canada e Alaska, ripercorrendo le orme di Walter Bonatti. The Yukon Blues esce su reti nazionali e internazionali e nella collana “Le leggende dell’alpinismo” di Gazzetta dello Sport.

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