Due pesi due misure...

Alassio, sospensione Rocco Invernizzi: respinto il ricorso del presidente del Consiglio comunale

Respinta la richiesta di sospensiva della legge Severino per il presidente del Consiglio comunale alassino

Rocco Invernizzi

Alassio. Il Tribunale di Savona ha respinto la richiesta di sospensiva della legge Severino per il presidente del Consiglio comunale di Alassio Rocco Invernizzi, sospeso dalla Prefettura di Savona dopo la condanna per la vicenda degli Zero Beach. Il ricorso di Invernizzi, difeso dall’avvocato Franco Vazio, è stato respinto e perciò resta valido il provvedimento di sospensione dall’incarico pubblico.

Amaro il commento di Rocco Invernizzi, che parla di due pesi e due misure, con riferimento, invece, al caso del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: “De Magistris, De Luca, peccato che il mio cognome non sia De Invernizzi…In tal caso forse anche il mio ricorso contro la sospensione dalla carica politica operata dalla legge Severino sarebbe stato accolto come quelli di questi più illustri personaggi politici”.

“La triste verità è che sono convinto di non avere fatto nulla di male e di non avere commesso alcun reato sottoscrivendo una lettera, preparata dagli uffici comunali, nell’interesse dell’ente che rappresentavo e che rappresento, che fu inviata anche agli organi inquirenti a totale dimostrazione della trasparenza del mio operato. Ma nonostante ciò, mi ritrovo da tempo sulla strada di un calvario grottesco e shakespeariano.

“Ho rispettato e rispetterò rigorosamente tutte le leggi dello Stato, così come mi batterò a fondo per la difesa dello stato di diritto e dei principi costituzionali, perché la legge sia uguale per tutti, senza disparità tra amministratori locali ed esponenti politici nazionali, affinché la paura della firma non paralizzi più l’Italia” aggiunge ancora Invernizzi.

“Il mio senso di responsabilità dopo la pronuncia del tribunale di Savona, mi impone di rimettere nelle mani del sindaco il mio ruolo di presidente del Consiglio del Comune di Alassio per garantire la massima efficienza dell’ente, mantenendo il mio ruolo di consigliere”.

“Ovviamente continuo a confidare nell’operato della magistratura e sono assolutamente convinto che, come nel caso del su citato sindaco di Agrigento, anche il mio appello sentenzierà la mia assoluta innocenza e soprattutto, buona fede.  Se non prima, o quando gli elettori lo vorranno, come hanno dimostrato di volerlo nell’ultimo decennio, allora tornerò a fare sentire la mia voce, frangar, non flectar conclude.

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