Savona. Un incidente probatorio per stabilire se la presunta vittima di violenza sessuale di gruppo per induzione fosse in condizione di inferiorità fisica e psichica verso l’ispettore della polizia postale Alberto Bonvicini e al carrozziere Mario Di Buono, che nel febbraio scorso erano finiti in manette in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare.
E’ il nuovo passaggio investigativo nell’inchiesta della Procura di Savona sull’ispettore Bonvicini. Ieri davanti al gip Fiorenza Giorgi è stato conferito l’incarico al professore Giovanni Palumbo che dovrà effettuare la perizia sulla donna, una quarantaduenne, e stabilire quali fossero le sue condizioni rispetto ai due uomini.
Secondo il pm Giovanni Battista Ferro infatti la signora, pur essendo capace di intendere e volere, sarebbe stata “suggestionabile”. La tesi accusatoria quindi punta il dito proprio contro le presunte debolezze e fragilità della vittima delle quali il poliziotto avrebbe approfittato (al carrozziere viene contestato di aver assistito ad un rapporto tra i due). Tesi che era stata contestata dai difensori di Bonvicini, gli avvocati Luigi Gallareto e Riccardo Lamonaca che avevano ottenuto dal tribunale del Riesame la revoca della misura cautelare.
L’incidente probatorio si concluderà a novembre quando il perito esporrà le sue conclusioni e verrà ascoltata anche la presunta vittima.