Carte in tavola

Tirreno Power, inchiesta chiusa: 86 indagati, dall’omicidio colposo al disastro ambientale

Ancora massimo riserbo sui nomi: dalla Procura non trapela alcuna conferma. Domani inizieranno le notifiche

Tirreno Power operazione trasparenza

Vado Ligure. L’inchiesta sulla centrale Tirreno Power è chiusa. La notizia era nell’aria da alcuni giorni, ma mancava l’ufficialità che è arrivata nel tardo pomeriggio di oggi. Nella giornata di oggi infatti al sesto piano di Palazzo di Giustizia è stato sottoscritto e depositato l’avviso della conclusione delle indagini preliminari che, nelle prossime ore, sarà notificato a tutti gli interessati.

Alla fine sono 86 gli indagati, tra dirigenti di Tirreno Power, amministratori locali e funzionari di comuni, Regione ed altri enti. Le accuse contestate, che vanno, tra le altre, dall’omicidio colposo al disastro ambientale per danno alla salute, sono state concretizzate in decine e decine di imputazioni racchiuse in una quarantina di pagine: domani mattina inizieranno le notifiche.

Sui nomi ancora nulla trapela dal Palazzo di Giustizia: in Procura il riserbo è assoluto ed impenetrabile. Impossibile quindi per ora avere conferma circa la lista dei nomi “eccellenti” trapelati negli ultimi mesi come indagati: si va dai dirigenti dell’azienda (Massimiliano Salvi, Pasquale D’Elia, Emilio Macci, Stefano La Malfa, Gianni Biavaschi, che si sono succeduti negli anni a capo della centrale vadese), agli amministratori e funzionari degli enti locali e regionali (ci sono l’ex Governatore della Liguria Claudio Burlando, gli ex assessori della sua Giunta Claudio Montaldo e Renzo Guccinelli, il dirigente del settore ambiente Gabriella Minervini, ma anche l’ex assessore ed ora europarlamentare Renata Briano, così come i sindaci di Vado e Quiliano) passando anche per i due responsabili dell’Ist di Genova che avevano redatto consulenze sull’impatto ambientale della centrale.

Certo è che il numero di indagati, ben 86, è aumentato rispetto a quanto era trapelato finora e quindi, è desumibile che il coinvolgimento, a vari livelli, sia più ampio di quanto finora previsto.

La procura savonese indaga su 427 morti ‘anomale’ tra il 2000 e il 2007. Secondo le perizie in mano agli inquirenti, tra il 2005 e il 2012 sono stati oltre 2 mila i ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari, che i magistrati temono dovuti alle emissioni della centrale a carbone di Vado Ligure. Nello stesso periodo sono stati 586, sempre secondo la procura, i bambini ricoverati per patologie respiratorie. La centrale è sotto sequestro dall’11 marzo 2014 per violazioni all’AIA.

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