Ottimismo

Regionali, il Pd fa autoanalisi. Briano: “Sconfitti, ma restiamo il primo partito del savonese”

"Abbiamo visto dei risultati che ci devono far riflettere. E lo faremo nei prossimi giorni, così come un partito serio deve fare"

Savona. “Abbiamo perso le elezioni. Come tutte le volte in cui le cose non vanno come si spera e auspica è una giornata che può essere considerata difficile. Ma è anche una giornata di analisi. Stiamo cercando di capire quello che non ha funzionato. Anche se qui in provincia di Savona tutto sommato il partito democratico ha tenuto restando il primo partito. Nel dettaglio abbiamo visto dei risultati che ci devono far riflettere. E lo faremo nei prossimi giorni, così come un partito serio deve fare”.

Un’analisi a bocce ferme che comunque parte da un ottimismo da bicchiere mezzo pieno. E’ quella che sarà messa in atto nei prossimi giorni dal Pd savonese guidato dal segretario provinciale Fulvio Briano, che a poche ore dalla sconfitta di Raffaella Paita cerca di capire cosa sia andato storto alle urne.

Qualche mese fa altre urne, quelle delle primarie, avevano visto l’incoronazione di Paita qualche candidato del centrosinistra a discapito di Sergio Cofferati. Il giorno dopo la sconfitta alle regionali viene da chiedersi come sarebbero andate le cose se a guidare la campagna del Pd fosse stato l’ex sindacalista e se non sarebbe stato meglio scegliere lui come candidato: “Il concetto non è ‘era meglio Cofferati’ – dice Briano – Sarebbe stato meglio gestire in modo diverso la partita delle primarie. Tutto questo ha gravato in un quadro politico complessivo molto difficile. Abbiamo pagato un momento non eccezionale dal punto di vista del consenso del Pd a livello nazionale. Però sicuramente il caso Liguria è un caso che deve fare riflettere”.

Luigi De Vincenzi e Mauro Righello hanno ottenuto numeri più alti rispetto a Lorena Rambaudi, che pure era un assessore uscente della giunta Burlando: “Ciò significa che tutti e tre hanno fatto dei buoni risultati. Se andiamo a leggere il consenso di tutti i nostri candidati capiamo che qui il partito democratico ha lavorato bene perché ha portato ai suoi candidati dei numeri molto importanti che non si vedono in altre province. Faccio loro i complimenti per come hanno portato avanti queste regionali. Sono stati sconfitti da una logica complessiva di voto regionale. Se i numeri fossero stati diversi sarebbero passati almeno in due“.

Un altro risultato inaspettato è stato quello di Albenga, che ha visto il centrodestra al 46 per cento e il Pd al 18 per cento: “E’ tornato a votare per il centrodestra l’elettore di centrodestra di quei territori. E’ un dato politico che ci deve far riflettere e che si rispecchia anche in altri comuni del ponente savonese. Se in quei territori avessimo tenuto maggiormente avremmo avuto un risultato che avrebbe spiccato nel contesto regionale. Insieme a Spezia siamo la provincia in cui Paita ha fatto il risultato migliore, da lì ripartiamo. Il Pd continua a essere il primo partito provinciale, l’anno prossimo abbiamo degli importanti appuntamenti amministrativi: bisogna lavorare molto e siamo assolutamente convinti di poterlo fare”.

A Savona, invece, si è registrata una sostanziale parità: “Qua c’è molto di politico – osserva ancora Briano – Quando si parla di elezioni amministrative il quadro cambia sempre complessivamente. A Savona abbiamo gli amministratori più bravi e preparati. Dobbiamo essere in grado di fare un bel progetto. Le forze ci sono e sono sicuro che nelle prossime settimane le sapremo declinare nel modo più appropriato”.

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