Savona. Uniti nella disperazione per l’impossibilità di svolgere il loro ruolo istituzionale. C’erano i sindaci e gli amministratori di comuni savonesi sia della costa che dell’entroterra stamattina davanti alla prefettura di Savona a protestare contro i tagli messi in atto dal Governo. Riduzioni di fondi ma anche e soprattutto prelevamenti forzosi che rischiano di mettere in ginocchio Enti pubblici di tutte le dimensioni, senza distinzione di dimensione o posizione geografica.
“I provvedimenti adottati dal Governo tengono uniti i Comuni della costa e dell’entroterra – fa notare Michele Malfatti, coordinatore della consulta regionale dei piccoli Comuni di Anci Liguria – Gli amministratori sono uniti dal fatto di dover affrontare gli stessi problemi. Parliamo del pesantissimo prelievo sul fondo Imu-Tasi, che in alcuni casi supera il 50 per cento complessivo dell’imposta pagata, e anche dei limiti connessi alla gestione amministrativa dei bilanci a seguito del patto di stabilità. I Comuni dell’entroterra sono uniti a quelli della costa in un contesto purtroppo difficile per entrambe le categorie”.
Una situazione per certi versi disperata, che ha portato i primi cittadini e gli amministratori tutti a protestare in maniera plateale davanti al palazzo del Governo: “I sindaci sono abituati ad avere un senso di responsabilità forte e quando scendono in piazza loro vuol dire che la misura è veramente colma – aggiunge ancora Malfatti – Non so quali ulteriori passaggi forti potranno fare le amministrazioni locali, ma una cosa è certa: nel momento in cui un amministratore locale e un sindaco in particolare decide di protestare, vuol dire veramente che non ha gli strumenti per dare le risposte dovute ai propri cittadini“.