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Omicidio suicidio di Albenga, l’assassino attendeva l’ex moglie in casa fotogallery video

Gli inquirenti hanno ricostruito nel dettaglio i drammatici momenti che hanno portato alla morte di Loredana Colucci. L'autopsia sul corpo sarà effettuata domani

Mohamed Aziz El Mountassir assassino albenga

Albenga. E’ uscito di casa portandosi dietro un coltello prelevato dalla sua stessa cucina. Poi ha incontrato la figlia nel centro storico e, facendosi accompagnare da lei e utilizzandone le chiavi, è entrato nell’appartamento dell’ex moglie. Una volta dentro si è messo in attesa del suo ritorno e della resa dei conti finale.

Gli inquirenti hanno ricostruito nel dettaglio l’omicidio di Loredana Colucci, la 41enne uccisa nella tarda mattinata di ieri dall’ex marito Mohamed Aziz El Mountassir, 52enne giardiniere di origine marocchina dal quale si stava separando.

La ricostruzione effettuata dagli investigatori si basa anche e soprattutto sul racconto della figlia della coppia, che si trovava in casa al momento dell’omicidio ed è stata la prima a lanciare l’allarme affacciandosi dal balcone dell’appartamento al terzo piano del palazzo che dà su piazza Corridoni e chiedendo aiuto a gran voce. La ragazzina è stata ascoltata ieri sera.

Secondo la ricostruzione, Mohamed Aziz El Mountassir ha lasciato il suo appartamento di Garlenda portandosi dietro un coltello da cucina. Questo dettaglio è confermato dal fatto che i carabinieri che hanno perquisito la casa subito dopo il tragico episodio hanno notato la mancanza di una delle lame.

Il marocchino ha raggiunto il centro storico di Albenga. Qui ha incontrato la figlia quattordicenne. Dopo una rapida passeggiata i due si sono diretti verso la casa della figlia maggiore di Loredana Colucci, alloggio in cui la ragazzina e sua madre si erano trasferite da qualche tempo.

Una volta entrato all’interno dell’appartamento grazie alle chiavi della figlia quattordicenne, Mohamed Aziz El Mountassir si è messo in attesa del ritorno dell’ex moglie, uscita per fare la spesa. Quando la donna è tornata a casa e dietro la porta ha trovato l’ex ad attenderla, tra i due è iniziato un violento diverbio durante il quale l’uomo l’avrebbe anche presa a pugni. La figlia quattordicenne in quel momento si trovava in un’altra stanza della casa.

Al culmine della lite, Mohamed Aziz El Mountassir ha estratto il coltello da cucina e ha colpito a morte l’ex moglie. Una volta resosi conto di quanto aveva appena fatto, l’uomo ha scelto di togliersi la vita auto-colpendosi all’addome con la stessa lama. A questo punto la figlia della coppia è uscita dalla sua stanza, ha visto la scena ed ha chiesto aiuto dal balcone.

L’omicidio-suicidio di Albenga, quindi, si è consumato nell’arco di una decina di minuti al massimo. A riprova del fatto che Loredana Colucci non si aspettasse affatto di trovare l’ex marito in casa il mazzo di chiavi della donna, che gli inquirenti hanno trovato ancora attaccato alla porta di ingresso. L’appartamento è ancora sotto sequestro, mentre i corpi dei due ex coniugi si trovano al cimitero di Zinola in attesa dell’autopsia disposta dalla magistratura.

Per quanto riguarda il movente dietro l’omicidio, l’ipotesi resta quella della gelosia, con El Mountassir che sospettava che la ex moglie avesse un amante. Del resto, pare che l’uomo non si fosse mai rassegnato alla fine dell’amore con Loredana Colucci. In una occasione, era gennaio, il marocchino l’aveva attesa sul posto di lavoro addirittura sull’auto della donna perché era in possesso delle chiavi. L’aveva aggredita dopo una lite ed aveva preso a calci l’auto di un uomo sospettando che fosse l’amante. Da quella volta i colleghi scortavano la donna fin sotto casa. Lei, più volte, si era rivolta ai carabinieri di Villanova denunciando che veniva pedinata dall’ex marito.

L’uomo a gennaio era stato arrestato per maltrattamenti. Il suo avvocato Mauro Vannucci, dopo un paio di mesi di carcere, aveva presentato due istanze: una per concordare la pena col pm, Daniela Pischetola, l’altra di scarcerazione in attesa del processo. Il gip Emilio Fois aveva accolto la seconda obbligando l’uomo a non avvicinarsi alla ex moglie. Il 28 aprile scorso il giardiniere marocchino era stato condannato a 2 anni di reclusione, pena patteggiata e il giudice Filippo Maffeo aveva anche revocato l’obbligo di non avvicinarsi alla donna.

Ieri l’ultimo atto di una tragedia, forse annunciata, forse evitabile. L’autopsia sul corpo della donna è stata fissata per domani, affidata al medico legale Marco Canepa.

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