Albenga. “La cautela nel consumo di snack e merendine da parte di bambini ma anche degli adulti è certamente consigliabile, ma bisogna fare attenzione a non creare allarmismi ingiustificati su ingredienti come l’olio di palma che, se assunti con moderazione, non causano alcun rischio per la salute”. Così Luca Medini, direttore di Labcam srl, il Laboratorio Chimico Merceologico della Camera di Commercio di Savona, interviene in merito alle “black list” e alle “white list” di snack e merendine che contengono l’olio di palma.
“L’olio di palma è un ingrediente onnipresente in moltissime preparazioni alimentari industriali, che sostituisce quasi completamente burro, extravergine di oliva, margarina e altri olii (come quello di arachide o girasole). L’olio di palma è molto economico, insapore, incolore e garantisce morbidezza negli impasti. La sua massiccia diffusione sta creando un vasto fronte del ‘no’, che si basa su motivazioni etiche e ambientalistiche visto la sua coltivazione intensiva sta provocando gravissimi danni soprattutto nel Sud Est Asiatico, impoverendo le popolazioni locali, causando la distruzione degli ecosistemi e la morte di molti animali ma anche di carattere salutistico” spiega Medini.
“Tuttavia il nostro ministero per la Salute non lo vieta anche perché, al momento, non esistono studi scientifici che dimostrino la sua nocività o la correlazione con lo sviluppo di malattie. Certamente dal punto di vista nutrizionale presenta delle controindicazioni: essendo un concentrato di acidi grassi saturi, quelli legati all’innalzamento del colesterolo, un suo consumo eccessivo può provocare problemi cardiocircolatori” prosegue il direttore di Labcam Srl.
Il punto cruciale sta proprio nelle quantità. “È usato nella preparazione di circa il 90% della gamma di dolci e prodotti da forno che troviamo sugli scaffali dei nostri supermercati – sottolinea Medini – il rischio è quello di consumarne troppo senza rendercene conto o senza nemmeno saperlo. L’assunzione giornaliera di dosi elevate di questo ingrediente può risultare dannosa per la salute. Per capire la presenza capillare di questo grasso di origine tropicale, basta leggere le etichette al supermercato: biscotti, merendine, snack dolci e salati, grissini o cracker lo contengono. E, di norma, figura tra i primi ingredienti in lista, ovvero tra quelli utilizzati in maggior quantità”.
“Il nostro consiglio, quindi, resta quello di leggere con attenzione le etichette soprattutto degli alimenti che consumiamo con maggiore frequenza o regolarità. Le nuove normative europee obbligano a specificare chiaramente cosa contengono i cibi e ci danno la possibilità di scegliere, con maggiore consapevolezza, quali alimenti portare in tavola. L’informazione è il principale strumento a nostra disposizione. Ricordando che i prodotti freschi, artigianali e locali, dovrebbero essere sempre preferiti in un’alimentazione sana ed equilibrata. In questa stagione estiva sarebbe preferibile, per bambini e adulti, una bella merenda a base di frutta magari del nostro territorio: gustosa, fresca, nutriente e molto salutare” conclude Medini.