Savona. Si è chiuso con due assoluzioni perché il fatto non sussiste il processo per peculato d’uso che vedeva a giudizio un dipendente albisolese di Rete Ferroviaria Italiana, Guido Ghione, 56 anni, e un imprenditore di 61 anni, Mario Del Rio.
La sentenza di assoluzione è stata letta questa mattina dal Collegio del tribunale dopo che, nella scorsa udienza, il pm aveva chiesto invece due condanne (dieci mesi di reclusione per Ghione, venti per Del Rio).
Al centro del procedimento penale c’era l’uso di vario materiale di proprietà di Rfi che sarebbe stato utilizzato invece da una ditta privata, la Drf Srl, durante alcuni lavori in un cantiere di Vado Ligure. Per la precisione, secondo l’accusa, tra il dicembre 2009 ed il febbraio 2010, una serie di “carri tramoggia”, oltre che un quantitativo di ghiaia e pietrisco, erano stati forniti (per uso “momentaneo”) da Ghione alla ditta della quale Del Rio era amministratore per svolgere alcuni lavori di manutenzione dei raccordi ferroviari all’interno dello stabilimento della Bombardier di Vado. Di qui l’accusa di peculato d’uso in concorso, oggi caduta, per la quale i due imputati (Ghione in qualità di “responsabile Linea-Unità tecnica Operativa del Tronco Lavori 3 Savona, addetto alla linea ferroviaria Genova-Ventimiglia nel tratto tra Celle e Finale e incaricato di pubblico servizio presso Rfi” e Del Rio come amministratore di fatto della Drf) erano stati rinviati a giudizio.
Del Rio e Ghione (difesi dagli avvocati Fausto Mazzitelli, Mariangela Piccone, Mario Maggiolo e Luca Morelli) in udienza preliminare erano già stati prosciolti (“perché il fatto non sussiste”) dal reato di peculato per appropriazione in relazione ad altro materiale di “armamento ferroviario”. Per la precisione la Drf era accusata di aver prelevato nel luglio del 2009, in accordo con Ghione, 5 rotaie da 36 metri, nel piazzale della stazione di Vado. Accusa che però non aveva trovato riscontri ed era quindi caduta già davanti al gup.