La sentenza

Favoreggiamento di un pedofilo, don Fusta condannato a 4 mesi

L'ex parroco di San Nicolò a Pietra era accusato di favoreggiamento personale di un pedofilo

Don Luigi Fusta

SavonaQuattro mesi di reclusione e pena sospesa. Questa la decisione del giudice Francesco Giannone nei confronti di Don Fusta, l’ex parroco di San Nicolò a Pietra accusato di favoreggiamento personale di un pedofilo. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a nove mesi, ma il giudice ha ritenuto di concedere le attenuanti generiche. La difesa, gli avvocati Andrea Frascherelli e Alessandro Vignola, aveva invece chiesto l’assoluzione. 

A don Fusta veniva contestato di aver consigliato alla madre di una presunta vittima di abusi di non sporgere denuncia alle autorità. I fatti presi in esame risalgono al 2006: al centro dell’episodio c’era una ragazzina dodicenne che, secondo l’accusa, venne palpeggiata da un sessantenne loanese, amico della famiglia, che si era detto disponibile a far compagnia alla piccola a letto con l’influenza (un procedimento che, lo scorso 22 ottobre, si era concluso con l’assoluzione dell’imputato “perché il fatto non sussiste”).

La madre aveva già testimoniato davanti al giudice Francesco Meloni, ma poi a marzo scorso aveva ribadito quanto aveva già detto in precedenza anche davanti al giudice Giannone: “Andai a parlare con lui perché era parroco a Pietra. Non sapevo come comportarmi, se denunciare quello che era successo. Siamo andati nel suo ufficio in parrocchia ed eravamo solo noi due. Gli ho parlato di mia figlia e lui disse di non fare denuncia, di dire a mia figlia che farlo è contro la chiesa. Alla fine della nostra chiacchierata mi ha fatto il gesto del ‘ti assolvo’ come se mi fossi confessata, ma per me non era una confessione. Io non gli ho detto il nome di quell’uomo, ma quello della moglie” aveva precisato la mamma della presunta vittima che aveva anche aggiunto di non avere dubbi sul fatto che Don Fusta, conoscendo i coniugi, avesse capito di chi si stava parlando.

Oggi in aula è  stato ascoltato don Fusta, che nella sua deposizione ha negato di aver incontrato la madre della ragazzina: “Non c’è mai stato nessun incontro con quella donna. Io nemmeno la conoscevo”. “Mi sono domandato diverse volte che motivo aveva questa signora di accusarmi di queste cose e non me lo spiego davvero” ha aggiunto l’imputato. Parole che, evidentemente, non hanno convinto il giudice che lo ha condannato.

Per le motivazioni della sentenza bisognerà attendere 90 giorni. I legali del sacerdote hanno lasciato intendere che ovviamente valuteranno l’opzione di ricorrere in appello.

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