L'invito

Emergenza profughi, Castellazzi: “Finale li ospiti in memoria di Don Botta”

Gabriello Castellazzi, Finale

Finale Ligure. “Nel ricordo di Don Leonardo Botta, Finale Ligure deve dare disponibilità ad ospitare migranti che fuggono dalla guerra e dalla fame”. A dirlo è Gabriello Castellazzi, ex assessore ai Servizi Sociali del Comune di Finale.

“Solo poche settimane fa tantissimi cittadini finalesi hanno onorato l’azione e la memoria di Don Leonardo Botta, per molti anni Parroco di Finalmarina – ricorda Castellazzi – Nei giorni scorsi il sindaco Ugo Frascherelli ha escluso l’arrivo di migranti, precisando inoltre che nel caso di invio di extra-comunitari da parte delle autorità preposte, ‘come accaduto in passato, verranno ospitati negli Enti ecclesiastici, non nelle strutture ricettive'”.

“D’altra parte alcuni sostengono che la presenza di profughi in Finale danneggerebbe l’immagine della città. Ma in concreto ma non si sa da quante persone sia sostenuta questa posizione – afferma l’ex assessore – La realtà storica è che, per molti anni, Don Leonardo Botta mettendo a disposizione i locali della ‘Domus’, diede ospitalità a tanti extra-comunitari in un momento di gravi difficoltà della loro vita, in piena sintonia con lo spirito Evangelico. Questo avveniva, inoltre, in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale di allora, come testimoniato dal personale addetto ai Servizi Sociali impegnato a far ottenere, in quel periodo, i preziosi ‘permessi di soggiorno'”.

“Per onorare veramente la memoria di Don Leonardo Botta e per coerenza con quanti, credenti e non credenti, hanno in gran numero pubblicamente riconosciuto la validità della sua azione, in questa situazione drammatica che vede in grave pericolo donne e bambini in fuga da guerra e fame, il sindaco di Finale Ligure dovrebbe essere parte diligente e offrire Lui quella disponibilità, in spirito di collaborazione con gli Enti, ecclesiastici e non, capaci di alleviare, anche solo temporaneamente i terribili disagi che colpiscono persone innocenti in grave difficoltà e che, nella maggior parte dei casi, chiederebbero solo un aiuto temporaneo in attesa di poter raggiungere parenti residenti in altri Stati del nord Europa”.

“Sono convinto che un impegno di questa natura da parte della comunità finalese, religiosa o laica, contribuirebbe invece a dare un’immagine fortemente positiva della Città di Finale Ligure”, conclude Castellazzi.

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