Savona. Una combina da 30 mila euro: questo secondo gli inquirenti il valore della partita truccata tra Savona e Teramo del maggio scorso, nell’ambito del campionato di lega Pro che ha permesso agli abruzzesi la promozione in serie B. E’ quanto emerge dal nuovo filone di indagini condotte dalla squadra mobile di Catanzaro e dallo Sco, coordinate dalla Dda del capoluogo calabrese, nell’ambito dell’inchiesta “Dirty Soccer”.
Stamane gli agenti hanno notificato cinque nuovi avvisi di garanzia. Destinatari Giuliano Pesce, 50 anni, ex direttore sportivo della Ternana ed ora collaboratore tecnico del Parma; Davide Matteini, 33 anni, calciatore del San Paolo Padova; Marcello Di Giuseppe, 47 anni, direttore sportivo del Teramo; Luciano Campitelli, 49 anni, presidente del Teramo; Marco Barghigiani, ex consulente sportivo del Savona Calcio.
A carico di Di Giuseppe è stata eseguita questa mattina una perquisizione personale da parte della Squadra Mobile a Savona, su disposizione della Dia di Catanzaro: il ds del Teramo si trovava infatti nella città della Torretta per impegni con il settore giovanile.
I cinque sono accusati, secondo le indagini della Squadra Mobile di Catanzaro e dello Sco, di avere alterato l’esito dell’incontro di calcio del 2 maggio scorso che ha visto il Teramo vittorioso fuori casa conquistando la promozione con una giornata di anticipo rispetto alla chiusura del calendario.
Stando al quadro probatorio, è stata la dirigenza del Teramo calcio a dare mandato a Ercole Di Nicola, direttore sportivo dell’ Aquila, già indagato nella prima fase dell’operazione Dirty Soccer, di combinare il risultato dell’incontro procurando la vittoria alla loro squadro.
Di Nicola si sarebbe avvalso anche della complicità di Ninni Corda, allenatore del Barletta ed allenatore del Savona Calcio, già indagato, e di Giuliano Pesce, collaboratore tecnico del Parma, destinatario oggi di uno degli avvisi di garanzia.
Il prezzo di 30.000 euro sarebbe stato pagato da Campitelli e Di Giuseppe per “truccare” la partita. Nel corso dell’attività, secondo quanto si apprende, sono stati sequestrati ad alcuni indagati supporti informatici sui quali saranno svolti approfondimenti investigativi.
Dalla società del Savona Calcio, rimasta stupita per la notizia sul nuovo filone investigativo: “Al di là dell’estraneità da parte di ogni livello societario, la gara del 2 maggio scorso non si pensava certo fosse stata pilotata. Di questa nuova indagine siamo venuti a conoscenza solo questa mattina: ribadiamo che con Barghigiani i rapporti si erano già interrotti all’epoca dell’esonero di mister Aloisi e con il ritorno sulla panchina di Riofo, ben prima del 2 maggio”.
“Barghigiani non è mai stato direttore sportivo della società in quanto la mansione è stata affidata dal 1° ottobre 2014 a Mattia Giachello, come facilmente dimostrabile consultando le carte federali” afferma ancora la società savonese.
Riguardo alla partita con il Teramo, match fondamentale in chiave salvezza, la società ribadisce: “Visto l’impegno profuso dai giocatori sul campo, tutto il Savona Fbc è certo che non ci sia stato alcun illecito da parte di tesserati biancoblù“.
“Sono più che tranquillo. Sono sereno. La verità dovrà per forza venire a galla”. Così il presidente del Teramo Luciano Campitelli -. Continuo a lavorare per allestire la squadra per la B: solo questo mi interessa al momento”.
La società biancorossa ha diffuso una nota nella quale si legge che “nell’affermare, senza timore di essere smentita, la totale estraneità a qualsiasi ipotesi delittuosa o illecita, dichiarandosi serena sotto ogni profilo e riponendo, contestualmente, assoluta fiducia nell’operato della magistratura, auspica nell’interesse proprio, della tifoseria e della città tutta, che venga fatta prontamente chiarezza sull’intera vicenda”.
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