Vado Ligure. Pierluigi Ghiraldelli, ex “portierone” di Sestrese, Finale e Borgorosso Arenzano, è il nuovo preparatore degli estremi difensori del Vado; arriva dal Savona, dove si era occupato dei portieri del settore giovanile.
“Nel Savona ho trascorso tre anni bellissimi – afferma Ghiraldelli – allenando i portieri delle categorie Allievi e Giovanissimi Nazionali e della Berretti, potendo così sperimentarmi, già ad inizio carriera, in una società professionistica, fatto che mi ha consentito di acquisire un bagaglio informativo di notevole qualità”.
“Ho preparato tanti bravi giovani portieri, ma se devo fare il nome di uno che può aspirare a un futuro importante, dico Andrea Bonadia, un ragazzo del ’98, che ha i mezzi per sfondare”.
E adesso è arrivata la proposta del Vado e tu l’hai accettata…
“Il d.s. Paolo Scalzi mi ha contattato per offrirmi il ruolo di preparatore dei portieri della prima squadra ed io ho detto si con entusiasmo, perché il Vado – società di nobili tradizioni – rappresenta un’opportunità importante per chi voglia misurare le proprie capacità di interagire con i “grandi”, dopo averlo fatto con i giovani”.
“Il Vado – continua Ghirardelli – dispone di una struttura equiparabile a quelle professionistiche, si allena di pomeriggio, ha un progetto serio, che prevede la disputa di un campionato nelle zone alte della classifica… e poi Tabbiani è un trainer molto preparato, per cui non vedo l’ora di iniziare la preparazione (ndr, partirà il 20 luglio), certo di riuscire a collaborare in perfetta sintonia con il mister”.
Ghiraldelli ha un passato da portiere di ottimo livello, avendo giocato per due anni nella Levante C, dove – a sedici anni – ha esordito in Serie D, sotto la guida del compianto mister italo-argentino Chico Locatelli (“lo ricordo con tanto affetto”). Ha poi giocato per cinque anni nella Sestrese (“che emozione affrontare, sempre in Serie D, formazioni come Pisa e Viareggio”), poi due anni nel Varazze, uno nel Cogoleto e tre nel Borgorosso Arenzano, dove ha vinto il campionato di Eccellenza.
Subito dopo, un brutto incidente l’ha costretto ad abbandonare l’attività agonistica (“vivere la partita, fra i pali, mi manca molto, ma mi affascina altrettanto allenare chi deve andarci; è stata una ‘palestra di vita’ anche questa, che continua ad arricchirmi come uomo, oltre che come sportivo”.
Quali allenatori ricordi con particolare simpatia ?
“Fabio Fossati è stato il mister della cavalcata vittoriosa del Borgorosso Arenzano e a lui, sono legato da sincera amicizia; è un eccellente coach che meriterebbe di lavorare tra i professionisti. Altrettanto bene posso parlare di Luca Monteforte, che è stato anche mio compagno di squadra, prima di diventare il mio allenatore… credo che, per entrambi, i risultati parlino da soli…”