Alassio. Si è chiuso con sei assoluzioni il processo per i presunti abusi edilizi nella costruzione del parcheggio interrato sotto lo stadio Ferrando di Alassio. A giudizio erano finiti i presidenti e gli amministratori della società titolare del permesso di costruire, la “Stadio Alassio Parking Spa”, e delle varie ditte che avevano eseguito i lavori, la “Tirrena Lavori Srl”, la “Dema Costruzioni Srl”, la “Q5” e la Co.G.Im Srl”.
Tutti erano accusati in concorso di aver realizzato il park interrato, ed in particolare una rampa di accesso al garage e alcune altre opere (tra cui una centrale termica, una parete al posto di una barriera metallica, ma anche una passerella in cemento) in difformità rispetto al progetto originale e modificando lo stato dei luoghi in una zona sottoposta a tutela paesaggistica ambientale per la vicinanza di un rio.
Contestazioni che gli imputati, tutti assistiti dall’avvocato Alain Barbera, avevano sempre respinto documentando che i lavori erano stati eseguiti in conformità al progetto e dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie. L’inchiesta aveva preso le mosse da un controllo nel cantiere scattato nel marzo del 2011.
Tra le persone assolte questa mattina figuravano diversi nomi noti del settore delle costruzioni nazionale ed internazionale come Didier Damseaux, il costruttore che di recente ha realizzato il padiglione del Belgio ad Expo 2015, ma anche Enrico e Maurizio Donati, dell’omonima società che ha realizzato importanti interventi in tutto il territorio nazionale, tra cui i lavori di ristrutturazione a L’Aquila dopo il sisma dell’arprile 2009. Oltre a loro a giudizio erano finiti anche Francesco Rossi (direttore dei lavori), Giovanni Quadrano (amministratore della Q5) e Saverio Barletta (della Co.G.Im.).