Polemiche

Savona: guasti e apertura notturna, il nuovo ponte della Darsena è già nel mirino fotogallery

Inaugurato lunedì dopo 3 anni di lavori e rinvii, costato 1,8 mln di euro e definito "un atto di civiltà", rischia ora di trasformarsi in un nuovo caso politico

Savona. L’inaugurazione è avvenuta lunedì, alla presenza delle autorità cittadine e religiose. “Un’opera importante per tutta la comunità savonese, portuale e cittadina, un buon cordone ombelicale che unirà ancor meglio la Darsena con la città” l’ha definita il presidente dell’Autorità Portuale di Savona Gianluigi Miazza: stiamo parlando del nuovo ponte mobile della Darsena di Savona, che prende il posto del “vecchio” ponte levatoio blu.

Un’opera per certi versi combattuta già nel periodo di costruzione, tra ritardi nella realizzazione (lavori e rinvii hanno richiesto tre anni) e polemiche di chi additava gli 1,8 milioni di euro spesi come un’inutile spreco o, peggio, un “favore” politico. Le controversie riguardavano anche la concezione del ponte, a filo d’acqua, con l’obiettivo (riuscito) di eliminare le barriere architettoniche: una soluzione che però secondo qualcuno rappresentava un passo indietro, dato che a ponte chiuso nessuna nave può passare mentre, con il vecchio “ponte levatoio” blu, i piccoli pescherecci erano liberi di transitare a qualsiasi ora.

Nonostante questi dubbi il ponte è stato realizzato e inaugurato con grande soddisfazione. I problemi però sono iniziati dopo: nella prima settimana già due i guasti registrati. Il primo martedì, il giorno dopo l’inaugurazione, quando a causa di un malfunzionamento al software di gestione uno dei due tronconi non si è chiuso, ed è stato necessario un intervento dei tecnici per ritarare le fotocellule. Il secondo guasto è avvenuto ieri pomeriggio, quando una voce dagli altoparlanti ha annunciato che il ponte era “fuori servizio”, costringendo i crocieristi a fare il giro della Darsena (il vecchio ponte è ormai sempre aperto) fino alla risoluzione del problema, poco prima delle 17.

Sotto accusa anche l’apertura notturna del ponte. Il vecchio levatoio nella notte era chiuso e regolarmente accessibile, proprio perché le navi più piccole potevano passarci sotto; il nuovo ponte invece (come visibile nelle immagini in alto) rimane aperto, impedendo di fatto il transito pedonale.

Ma le polemiche non si esauriscono al nuovo ponte, investendo anche il vecchio: l’Autorità Portuale di Savona lo ha offerto a più riprese in dono a tutti i Comuni del comprensorio, ma senza riscontrare alcun interesse. E così, alla fine, si è deciso per la demolizione: verrà tagliato a pezzi entro un mese da una ditta specializzata di Cairo. Costo dell’operazione, 40.000 euro.

E così, quello che solo pochi giorni fa era stato dipinto come un atto di civiltà, un fiore all’occhiello di una città moderna e attenta anche alle esigenze dei disabili, rischia adesso di trasformarsi in un nuovo caso politico.

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