E’ sempre polemica a Pietra Ligure sul ripetitore telefonico “issato” su un albergo cittadino, gestito da un istituto religioso, che sta scatenando la dura reazione da parte dei residenti che hanno costituito un comitato “no antenna sul tetto delle suore”. E dopo essersi rivolti alle forze dell’ordine e al sindaco sul caso del ripetitore è stato interessato l’Arpal regionale, la Prefettura, il Vescovo della diocesi di Albenga, le parrocchie di Pietra Ligure, i candidati alle elezioni regionali e la casa madre delle suore a Brescia.
Da parte dei cittadini è iniziata una raccolta firme che verrà presentata in Comune ed è pronto anche un esposto con la richiesta di verifica sul rispetto di tutte le norme (anche fiscali) relative a questa operazione.
Nel mirino del comitato il danno paesaggistico e per la salute dei cittadini della zona. “Il ripetitore di telefonia, proprio in mezzo alle case, vicino alle spiagge, è stato realizzato al solo scopo di creare un’ulteriore fonte di entrata ad una struttura che ci spiace constatare sia gestita e amministrata al solo fine di realizzare lucro” afferma il comitato.
“Spiace ancora di più che a creare questo disagio sia una struttura cattolica che non dovrebbe avere i soli fini di lucro, anzi. I gestori di telefonia contattano singoli condomini per proporre cospicue rendite mensili a fronte del permesso di issare questi impianti sui tetti degli edifici. I canoni offerti sono molto alti proprio per compensare i rischi alla salute che questi ripetitori comportano”.
“Negli ultimi anni molti gestori di telefonia hanno contattato diversi condomini della zona offrendo cifre anche cospicue e tutti nonostante molte famiglie con la crisi avessero gran sollievo dal percepire una rendita fissa hanno rifiutato proprio pensando ai problemi di salute che questa scelta avrebbe potuto procurare”.
“Proprio per questo motivo sembra una beffa vedere questo ripetitore comunque issato tra le nostre case. Per effetto di questa antenna oltre al danno per la salute ci potrebbe essere anche un danno economico a livello di minor valore commerciale” conclude il comitato, pronto a dare battaglia.