Villanova d’Albenga. Dopo la firma a livello nazionale della cassa integrazione straordinaria resta aperta la vertenza nazionale sulla Mercatone Uno: nel punto vendita di Villanova d’Albenga, considerato tra i siti più a rischio per la definitiva chiusura e dove era già partita una svendita, a rischio 9 dipendenti e l’indotto, in tutto 17 persone.
Questa mattina, al tavolo convocato presso il Comune di Villanova d’Albenga dal sindaco Pietro Balestra non era presente l’azienda. L’incontro si è svolto alla presenza del primo cittadino, dei lavoratori, dei sindacati di categoria e del proprietario dei muri. Quest’ultimo ha ribadito la possibilità di venire incontro all’azienda per gli affitti in arretrato, così come da parte del sindaco Balestra è stato espresso massimo impegno per una eventuale ricollocazione dei lavoratori, qualora la chiusura sia definitiva, valutando altri operatori o soggetti imprenditoriali interessati ad insediarsi a Villanova.
Anche il sindaco di Albenga Giorgio Cangiano ha fatto sentire la sua solidarietà ai dipendenti della Mercatone Uno e anche per loro valuterà possibili ricollocazioni nel caso di nuovi insediamenti produttivi nel territorio albengaese (anche se ha sottolineato che la priorità resta agli ex Fruttital).
Attualmente per i lavoratori rimane in vigore il contratto di solidarietà, ma fino al 31 maggio: poi il via alla cassa integrazione straordinaria. “Bisogna ancora capire se saranno ammortizzatori sociali a zero ore oppure ci sarà un minino di continuità lavorativa. E’ chiaro che la situazione del punto vendita di Villanova d’Albenga rimane critica, anche perché servirebbero comunque investimenti per rifornire il magazzino che ora è stato di fatto svuotato” sottolinea Simone Turcotto della Cgil savonese.