Votazione

Loano, approvato il bilancio consuntivo: “Niente Tasi e sostegno alle famiglie nonostante le difficoltà”

E' passato coi voti della sola maggioranza e l'astensione dei consiglieri della lista civica "è Tempo" e del Gruppo Misto del Pd

Loano - consiglio comunale

Loano. E’ passato coi voti della sola maggioranza (e l’astensione dei consiglieri della lista civica “è Tempo” e del Gruppo Misto del Pd) il bilancio consuntivo 2014 del Comune di Loano, che è stato al centro del consiglio comunale di ieri sera a Palazzo Doria.

Nella sua relazione introduttiva, l’assessore alle finanze Mauro Averame ha sottolineato “due importanti operazioni finanziarie” portate a termine lo scorso anno: “Una è la non applicazione della Tasi – ha spiegato – Non volevamo gravare ulteriormente sulle tasche già provate dei nostri cittadini e quindi abbiamo evitato di far pagare la tassa che sarebbe andata a incidere sugli affittuari e sui proprietari delle prime case, degli immobili a disposizione e dei terreni. Nonostante questo siamo riusciti a garantire gli stessi servizi e il sostegno ai loanesi più in difficoltà. Inoltre, abbiamo ridotto l’indebitamento e abbiamo estinto il debito dei Buoni Ordinari Comunali [che sono simili ai Bot, ma emessi dai Comuni, n.d.R.] riacquistando le quote per evitare di pagare gli interessi. Da segnalare anche l’abbassamento dei tempi di pagamento ai fornitori (che ora avviene entro 45 giorni) e l’azzeramento dell’evasione fiscale sui tributi comunali”.

A fronte di ciò, però, ci sono alcuni aspetti negativi: “Il Governo ci ha richiesto un maggiore gettito sul fondo di solidarietà. Fino all’anno scorso dovevamo elargire poco più di due milioni di euro. Per quest’anno ci hanno chiesto due milioni e 896 mila euro, quindi il 25 per cento in più. Una richiesta a cui abbiamo dovuto far fronte cercando tuttavia di non aumentare la pressione fiscale e lasciando invariati i livelli dei servizi”.

Il bicchiere mezzo pieno della maggioranza risulta mezzo vuoto per la minoranza. Il capogruppo di “è Tempo” Dino Sandre ha osservato: “Il bilancio può essere letto in molti modi diversi. Voi vedete i numeri in modo positivo, noi in maniera diametralmente opposta. Questo consuntivo rivela come finora le promesse dell’attuale amministrazione siano rimaste solo sulla carta. Il Puc è ancora in un cassetto e finora il Comune si è mosso a colpi di variante al piano urbanistico scaduto. Il teatro da 600 posti è ormai un ricordo ed è stato sostituito dal ‘teatro’ della bocciofila. Gli interventi per la conservazione dei nostri tesori si riducono alla sistemazione delle situazioni d’emergenza. Ormai le trombe suonate dal sindaco Luigi Pignocca in campagna elettorale si sono spente”.

E ancora: “A bilancio vengono sempre inseriti milioni di euro di opere, ma ogni volta vengono poi stornati per far fronte ai tagli e alle difficoltà. Gli avanzi di amministrazione vengono sempre messi a bilancio nella colonna degli investimenti, ma poi non vengono mai usati. Anche sul fronte del sostegno alle famiglie le scelte dovrebbero essere altre. Va bene dare un aiuto, ma bisognerebbe poi fare in modo che queste famiglia siano in grado di provvedere da sole a loro stesse.

Roberto Franco del Pd ha rincarato la dose: “L’oggetto della pratica recita: ‘Approvazione del rendiconto della gestione per l’esercizio 2014’. ‘Gestire’ è un verbo difficile da usare. Una gestione corretta implica scelte di obiettivi e tanto impegno. Ci pare che questa amministrazione più che gestire abbia faticosamente cavalcato le emergenze che si sono create a seguito di situazioni che sistematicamente sono sfuggite di mano. In altre parole, questa maggioranza non ha strategie ma tattiche spicciole. Il suo operato quotidiano è fatto di rincorse per stare dietro a situazioni non previste ma prevedibili. Quando dovrà tracciare il bilancio del quinquennio, il sindaco impiegherà poco tempo e poca carta perché poco ha fatto e poco ha progettato”.

“Nel 2014 – ha aggiunto – i loanesi hanno pagato 10 milioni di euro di Imu. Ci sembra che abbiano contribuito in modo corretto alla gestione di questo ente e che si debba riconoscere loro di aver fatto grossi sacrifici per continuare ad essere cittadini seri e corretti”.

Lorenzo Gotti di “è Tempo” ha sollevato una perplessità: “Il rendiconto va discusso e approvato entro il 30 aprile. Oggi è il 4 maggio. Spero che questo slittamento non crei i problemi previsti dalla normativa e ciò il divieto di usare l’avanzo, il blocco dei trasferimenti, la non copertura dei costi dei servizi. Nel 2012 il sindaco aveva detto che piuttosto che non rispettare il patto di stabilità non avrebbe fatto alcuna opera, perché era importante rispettare la normativa. Questo ritardo nella discussione del bilancio rappresenta una violazione della normativa”.

Il segretario generale Luigi Guerrera ha confutato ogni dubbio sottolineando che “non è necessario discutere il bilancio entro il 30 aprile, anche solo la convocazione del consiglio entro quella data è sufficiente. E noi siamo nei tempi”.

Il sindaco ha ribattuto: “Le minoranze mi sembrano completamente avulse dalla realtà. Il Governo continua a cambiare le carte in tavole e noi cerchiamo di operare e lavorare nonostante le difficoltà. Dove troviamo uno spiraglio e un po’ di spazio entriamo come treni e mettiamo in piedi ogni tipo di operazione possibile. Per questo ritengo che la situazione sia positiva, considerando la situazione che stiamo vivendo. Anziché dire che non si fa nulla, bisognerebbe dire che se non si fa una certa cosa è perché si sta facendo altro”.

La risposta non ha convinto il consigliere di “è Tempo” Betti Garassini, che ha ribattuto: “Le azioni dell’amministrazione sono finalizzate al mero tornaconto immediato e non ad avere ricadute future sul territorio. Occorre prendere decisioni non sull’onda dell’entusiasmo, ma dopo aver maturato bene le scelte e per evitare che i nostri figli siano costretti ad andare a vivere e lavorare lontano da Loano”.

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