Calcioscommesse

Inchiesta “Dirty soccer”, le intercettazioni: “Siete attrezzati? Io no, il mio amico si…”

Ecco i particolari dell'indagine: minacce per mister Corda

Ninni Corda

Savona. Emergono nuovi particolari nell’inchiesta “Dirty Soccer” sul calcioscommesse: nelle 1.330 pagine del decreto di fermo della Dda di Catanzaro decisive ai fini delle misure di fermo le numerose intercettazioni registrate dalla polizia, dove c’è un dialogo in cui il dg dell’Aquila Di Nicola contatta il genovese Massimiliamo Solidoro, ex collaboratore tecnico del Savona Calcio, per conoscere la sua posizione e si informa “se fosse attrezzato”.

Solidoro, ex attaccante dilettantistico genovese replica dicendo “Io no, il mio amico si”. Secondo quanto appreso, Solidoro sarebbe anche coinvolto nella mancata combine sempre tra l’Aquila e il Tuttocuoio. In quella circostanza, secondo quanto emerge dalle carte dell’indagine, avrebbe appoggiato un amico albanese residente a Vado Ligure Edmond Nerjaku, arrestato per estorsione, che aveva denaro da scommettere su quell’evento.

La combine però non riesce e c’è il rischio di uno scontro tra l’albanese e il direttore sportivo dell’Aquila: “Perché’ – spiega Solidoro a Di Nicola – come si muove lui dietro ha degli…dei colossi, dei colossi ma tu non puoi neanche immaginare e di conseguenza per quello non… basta una cosa fatta bene e noi stiamo tutti benissimo e soprattutto possiamo programmare un lavoro comune senza problemi senza…perché’ se c’è da far qualcosa si fa se non c’è da fare non si fa, semplice, semplicissimo senza nessuno tipo di problema”.

Particolari emergono anche sull’arresto dell’ex allenatore del Savona Calcio Ninni Corda, mister del Barletta in questa stagione. Nelle carte: l’esito negativo della combine Aversa Normanna-Barletta del 12 aprile rischiava di mettere in pericolo la vita dell’allenatore della squadra pugliese.

Dalle intercettazioni telefoniche emerge, infatti, che due investitori maltesi ed un cinese (non identificato) avrebbero perso 52 mila euro perché’ non si sarebbe verificato il risultato alterato che era stato concordato. “Se non lo paghiamo? domani? io vengo lì per quello allenatore?” avrebbe detto il maltese ad uno dei dirigenti della Vigor Lamezia, Felice Bellini, riferendosi proprio a Corda, ritenuto il responsabile della combine saltata. Per recuperare il denaro i due interlocutori si sarebbero quindi accordati per truccare la partita successiva, Barletta-Vigor Lamezia del 19 aprile. Sarebbe dovuta finire in pareggio con goal. Terminò, infatti, con il risultato di 3-3.

Per questa vicenda sono indagati a piede libero anche tre dirigenti del Barletta Calcio, il presidente Perpignano, il direttore sportivo Condo’ e il consulente tecnico Casapulla. Nella settimana prima della partita i finanziatori maltesi avrebbero quindi minacciato indirettamente Corda tramite Bellini, il quale “continuando a fare da mediatore, – hanno ricostruito gli inquirenti di Catanzaro – cercava di tranquillizzare il suo interlocutore confidandogli di essere già in contatto con le persone di entrambe le società interessate alla combine”, precisando di aver ottenuto il consenso da quelli più vicini a lui (societa’ calabrese), mentre, avrebbe incontrato gli altri (Barletta) l’indomani, affermando con certezza che? “questa volta non avrebbero sbagliato?”.

Il maltese “con tono decisamente agguerrito – scrivono gli inquirenti – minacciava di recarsi in Italia con l’intento di uccidere coloro i quali avessero messo in pericolo, con il loro comportamento, la vita di un suo fratello. Le sue minacce in realta’ – spiega la procura – erano indirizzate nei confronti dell’allenatore Corda dal quale il maltese pretendeva, senza mezzi termini, la restituzione dei soldi”.

Due giorni prima della partita da Malta sarebbe arrivata persino una foto di mister Corda, secondo gli investigatori “sicuramente a scopo intimidatorio”. Agli atti ci sono anche sms in cui le minacce risultano evidenti: “non gli conviene più scherzare, qua stiamo tutti incazzati” scrivevano riferendosi all’allenatore del Barletta. “E’ un errore che ci e’ costato questo? – dice Bellini in una intercettazione – E la prossima settimana recuperiamo i nostri, poi dalla prossima vediamo se riusciamo a guadagnare”.

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