Lieto fine?

Disabile escluso da gita in barca, interviene la Lega Navale: “Ecco com’è andata”

Il presidente Franco Forzano chiarisce le ragioni per cui è stato impossibile accettare a bordo il ragazzo di 13 anni, affetto da tetraparesi spastica

Savona. Una storia che ha toccato i cuori, quella di Andrea, il ragazzo disabile che, qualche giorno fa, non ha potuto partecipare ad un’uscita in barca con la sua classe. Il ragazzo è affetto da una tetraparesi spastica che non gli permette di camminare in autonomia, e vive pertanto su una sedia a rotelle; nonostante questo ha una grande passione per il mare, e quindi quando la sua scuola, la sezione distaccata delle Carando, ha organizzato in collaborazione con la Lega Navale un’uscita in barca per gli alunni, lui ha iniziato a sognare. Quella fatidica mattina, però, l’amara sorpresa: Andrea non è potuto salire sulla nave (nonostante gli insegnanti avessero garantito il contrario al padre del ragazzo), e ha dovuto attendere a terra i propri compagni.

Una storia raccontata dal padre, Antonino Stura, e che ha immediatamente ottenuto ampia risonanza sul web, tra chi si è indignato con la classe per la scelta di uscire ugualmente in mare senza Andrea, chi si è offerto di rimediare portandolo in mare con la propria barca e chi invece ha messo sotto accusa la Lega Navale per averlo escluso. Una scelta insolita, dato che proprio la Lega Navale ha sempre dimostrato grande attenzione ai disabili (lì si organizzano abitualmente uscite in barca per i ragazzi in carrozzina): e così il presidente Franco Forzano è intervenuto per chiarire nel dettagli la dinamica dell’episodio.

“Premetto che la gruetta di imbarco dei disabili operante alla Lega Navale di Savona e le relative apposite imbragature sono brevettate per le persone con disabilità motoria in assetto posturale eretto, utilizzabili anche da parte di tetraplegici – precisa Franco Forzano – Questo sistema, ideato proprio dalla LNI Savona con la consulenza degli specialisti dell’Unità Spinale di S. Corona e realizzato da una azienda specializzata nel settore, ha rimosso una barriera architettonica per l’accesso al mare ed è utilizzato da oltre un decennio, ogni settimana e in tutte le stagioni (meteo permettendo), senza inconvenienti da decine di disabili in carrozzina che partecipano ai corsi di vela o alle gite in mare”.

Nel caso specifico, il programma della giornata di promozione giovanile svolto dai volontari della Lega Navale prevedeva, per la scolaresca partecipante ad una giornata di Educazione Ambientale, la suddivisione in due gruppi che, a turno, si alternano nell’attività sul molo di studio della biologia marina (al microscopio, ecc.) e nell’uscita in mare sulla motobarca “il Grillo” (aula galleggiante utilizzata anche per le escursioni in mare di disabili ed anziani). “La presenza di un disabile in carrozzina fra gli allievi era stata preannunciata dall’insegnante e in teoria non avrebbe dovuto costituire un problema, sulla scorta delle consolidate esperienze di cui sopra – chiarisce Forzano – ma la particolarità del caso (tetraparesi spastica) non ha invece consentito di adottare le procedure di imbarco standard con l’imbragatura”.

Per l’eventuale adozione di soluzioni alternative, appositamente valutate per il caso specifico – prosegue il presidente – sarebbe stata necessaria non solo una apposita manleva dei genitori ma anche la supervisione tecnica di fisiatri e/o fisioterapisti consulenti della LNI Savona, allo scopo di evitare manovre scorrette potenzialmente lesive e di garantire la massima sicurezza della manovra. Dato che i genitori e il fisiatra/fisioterapista non erano ovviamente presenti, si è dovuto purtroppo rinunciare all’imbarco dell’allievo disabile, che ha così seguito una seconda lezione del biologo marino, insieme al gruppo dei compagni di classe sbarcato dal 1° giro in barca, anche se avrebbe comprensibilmente preferito uscire in mare con il gruppo del 2° giro”.

Franco Forzano chiude con una promessa: “La Lega Navale di Savona contatterà la famiglia per valutare, insieme ai genitori ed ai sanitari, la possibilità di effettuare l’uscita in mare a bordo della motobarca, possibilmente insieme ai suoi amici, in modo da rimediare alla comprensibile delusione del 13enne”. Sole, mare, vento, onde e i propri amici con sé: forse Andrea può ricominciare a sognare.

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