Savona. Sono stati fissati per domani mattina in tribunale a Savona gli interrogatori di Ninni Corda e dell’albanese Edmund Nerjaku, arrestati ieri all’alba nell’ambito dell’operazione sul calcioscommesse “Dirty soccer” coordinata dalla squadra mobile e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
Corda, ex allenatore del Savona e in questa stagione mister del Barletta, e Nerjaku, che da ieri sono detenuti nel carcere Sant’Agostino, domani compariranno davanti al gip Francesco Meloni che, su richiesta del pm Cristiana Buttiglione, dovrà decidere sulla convalida del fermo e sulla misura di custodia cautelare. Entrambi avranno la possibilità di difendersi davanti al giudice, ma, vista la complessità dell’indagine, non è da escludere che per il momento scelgano di avvalersi della facoltà di non rispondere.
A Corda, che è assistito dagli avvocati Paolo Lavagnino e Alain Barbera, viene contestato di aver partecipato alla combine per alterare il risultato di tre partite: Barletta-Catanzaro 1-1; Aversa-Barletta 0-1 e Barletta-Vigor Lamezia 3-3 (di cui solo l’ultima è finita con il risultato concordato).
Per quanto riguarda invece il cittadino albanese residente a Vado Ligure (difeso dagli avvocati Carlo Biondi e Alfonso Ferrara) secondo gli inquirenti sarebbe uno dei finanziatori delle combine e quindi uno dei pezzi da novanta dell’organizzazione criminale che aveva messo in piedi il giro di scommesse illecite sugli eventi sportivi.
A Nerjaku, inoltre, viene contestata anche l’accusa di estorsione perché, dopo una combine non andata a buon fine (quella sulla partita tra L’Aquila e il Tuttocuoio), avrebbe costretto il direttore sportivo Ercole Di Nicola a consegnarli ventimila euro come “risarcimento” per l’affare saltato.