Indagini

Cadavere in mare a Loano, per risolvere il “giallo” si attende l’esito dell’autopsia fotogallery video

Nel 2009 la donna era rimasta coinvolta in un omicidio avvenuto a Milano

Savona. Sarà l’autopsia, disposta oggi dal pm Daniela Pischetola e che sarà eseguita giovedì o sabato, dal medico legale Marco Canepa, a stabilire una volta per tutte le cause della morte di Ivana Siviero, la 52enne impiegata milanese trovata senza vita al largo di Loano ieri mattina.

Al momento del rinvenimento del corpo, la donna aveva addosso soltanto la sua biancheria intima. I vestiti sono stati ritrovati qualche ora dopo in una spiaggia all’altezza del Santa Corona di Pietra. Ad un primo esame, il cadavere non presentava segni né ferite particolari e ciò ha subito fatto escludere l’ipotesi che ci sia stato un “intervento di terzi” e ha alimentato quella secondo cui la donna possa essere stata colta da un malore mentre stava nuotando.

Uno scenario comunque da verificare con estrema attenzione, considerando che Ivana Siviero era una nuotatrice provetta. Anche per questo motivo l’attenzione del medico legale si concentrerà su possibili fattori di “disturbo” quali alcolici e droghe.

A complicare le indagini portate avanti dai carabinieri e dalla capitaneria di porto di Loano e coordinate dal Pm Daniela Pischetola, però, sono alcuni elementi del passato della donna. Ivana Siviero, infatti, aveva avuto una relazione con Stefano Cerri, ucciso nel 2009 a Milano. L’indagine si era chiusa con la condanna definitiva in cassazione di cinque persone (una delle quali straniera e ancora latitante).

Secondo quanto ricostruito nel corso dell’indagine milanese, il responsabile dell’omicidio era stato individuato in Emilio Stefano Savasta, per il quale la donna aveva lavorato molti anni e con cui aveva avuto una relazione poi interrotta. Una rottura alla quale però Savasta non si era rassegnato, tanto che Ivana Siviero lo aveva denunciato per stalking.

Savasta è deceduto nel novembre 2014 e, secondo alcuni conoscenti della donna, ciò l’aveva tranquillizzata, dato che evidentemente temeva possibili ripercussioni. Le indagini, quindi, si concentrano sulle ultime ore di vita: anche per questo i carabinieri hanno già sentito tutte le persone che possano aver avuto contatti con Ivana Siviero. Che, come spesso avveniva durante i fine settimana, anche questo week-end era venuta in Riviera per vedere il marito che vive in un campeggio.

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