Doppia protesta

Buona Scuola, gli insegnanti non si arrendono: fiaccolata a Savona e “sciopero degli scrutini” fotogallery video

La protesta scelta dagli insegnanti farà slittare la pubblicazione dei risultati: due giorni d'ansia in più per gli studenti, ma nessun "blocco" come temuto inizialmente

insegnanti protesta

Savona. Una fiaccolata il 5 giugno, e due giorni di sciopero all’inizio degli scrutini: queste le due nuove iniziative promosse, a livello nazionale, dai sindacati della scuola per protestare contro la riforma voluta da Renzi. Il disegno di legge della Buona Scuola, agli insegnanti, proprio non va giù: e anche Savona aderirà alla protesta unitaria di Cgil, Cisl, Uil e Snals, con i professori che scenderanno in piazza, fiaccola in mano, testimoniando il proprio disagio.

“Ripercorreremo lo stesso percorso dello scorso 5 maggio – spiega Gianni Garino, Cisl Scuola – perché, un mese dopo, nulla è cambiato. Anzi, il disegno di legge ha ottenuto l’approvazione alla Camera, e proprio ieri è iniziata la discussione in Senato”. Sul ddl, però, continuano a pesare le proteste del mondo della scuola, tanto che Renzi (che in Senato non può contare sulla larga maggioranza che ha invece alla Camera) potrebbe decidere anche di porre la fiducia. Decisione che, accusa Garino, sarebbe un vero e proprio colpo di mano: “Noi speriamo invece che le nostre richieste vengano recepite, e che il ddl possa tornare alla Camera con le opportune modifiche”.

La vera notizia, però, è un’altra, ovvero lo sciopero degli scrutini annunciato da IVG una settimana fa. Non un “blocco degli scrutini”, come da più parti è stato interpretato, e come minacciato dieci giorni fa da Enzo Sabatini dello Snals: una protesta che avrebbe contorni ben più epocali, ma che è vietata dalla legge. Si tratterà invece di uno sciopero “ad ore”: “Gli insegnanti potranno decidere di scioperare per un’ora durante uno dei primi due giorni di scrutinio della loro scuola – spiega Garino – in questo modo ne impediranno lo svolgimento, rimandandolo al giorno dopo”.

In sostanza, dato che basta l’assenza di un insegnante per non poter effettuare lo scrutinio di una classe, con due sole ore di sciopero (una per giorno) da parte di due diversi insegnanti per classe, è possibile in modo semplice far slittare tutto di due giorni. “Abbiamo scelto questa forma di protesta perché salvaguarda i ragazzi, il cui unico disagio sarà avere i risultati due giorni dopo – chiarisce Garino – mentre penalizza noi, che rinunciamo a un’ora di stipendio e dobbiamo comunque svolgere quel lavoro il giorno dopo. Ma era indispensabile manifestare in qualche modo il nostro malessere, che è profondo”.

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