All'italiana

Bilanci “assurdi”: a Vado avanzano 11 milioni di euro, ma non si possono usare

Il sindaco Giuliano svela: "L'amministrazione Caviglia ha accantonato 7 milioni per paura di perderli, e così hanno negato ai vadesi gli investimenti sul territorio"

Vado Ligure. “Un avanzo di 11 milioni di euro. Wow”. Alzi la mano chi non reagirebbe così alla notizia di avere, nel proprio bilancio, 11 milioni “in più”, risparmiati negli anni. “Ci posso rifare gli asfalti – commenterebbe il sindaco della porta accanto – e me ne avanzano ancora”. E invece non è così semplice. L’assurdo, per un comune, è che avere da parte un simile gruzzolo rischia di diventare una doppia beffa: hai rinunciato a spenderli prima, e non puoi spenderli adesso.

A spiegare perché la logica e il buonsenso non alberghino nella complicata amministrazione di un comune italiano è Monica Giuliano, il sindaco di Vado Ligure che si è effettivamente trovata “in saccoccia” l’inaspettato gruzzolo: “Il comune deve comunque rispettare un saldo finanziario positivo. Se entra 100 non posso spendere 100, ma al massimo 80. E se applico l’avanzo, questo mi cuba come spesa ma non come entrata, quindi mi riduce il saldo finanziario”.

Complicato da spiegare, semplice da capire: inutile avere da parte molti soldi se la cifra massima che posso spendere è comunque limitata. Per questo ha destato scalpore la notizia di un avanzo, nel bilancio del Comune di Vado, di ben 11 milioni di euro: perché sarà complicato (se non quasi impossibile) usarli, almeno in tempi brevi.

Data la necessità di avere un saldo finanziario positivo, avere un “avanzo” è fisiologico: se incasso 100 e posso spendere solo 80, 20 avanzano per il futuro. I numeri a Vado, però, sono decisamente più alti. Tutto nasce, spiega Giuliano, da una scelta precisa dell’amministrazione Caviglia: “Nel 2009 erano stati finanziati 8 milioni di fondi Por, ma per 3 anni i lavori non sono partiti e così il Comune ha accantonato le risorse, perché il rischio era che se non avessero ultimato i lavori entro quest’anno li avrebbero dovuti restituire. E’ stata una decisione politica: ma se non fai partire le opere e non le paghi, i soldi con cui sono state finanziate vanno in avanzo. Poi il penultimo anno di mandato hanno dato il via ai cantieri, con la paura però di dover restituire quei soldi per via del ritardo di 3-4 anni”.

E così, ora, nel bilancio ci sono ben 7 milioni di euro vincolati al Por, “accantonati per paura di doverli restituire” ed ora utilizzabili solo per quello scopo. Gli altri 4 milioni, invece, sono avanzo fisiologico che deriva da gestioni ordinarie: di questi l’avanzo cosiddetto “libero” è 2 milioni. Il sindaco Giuliano non le manda a dire: “Succede quando non si coordinano bene le spese di investimento con le entrate. Il problema è che la vecchia amministrazione ha accantonato tutto questo avanzo legato al Por, mentre quei soldi potevano e dovevano essere spesi”. Non farlo, accusa, significa penalizzare il territorio, perché tanto non possono poi essere usati liberamente: “La giunta Caviglia in questo modo ha negato degli investimenti ai vadesi“.

Una strada, chiarisce Giuliano, opposta a quella da lei intrapresa: “Nel 2013 l’amministrazione spese in conto capitale il 7%, che significa investimenti nulli. Io in 6 mesi sono arrivata a spendere il 29%, solo a novembre abbiamo pagato 4 milioni di Por. Se in un anno puoi spendere una cifra, devi programmare bene e poi investirla, facendo un bel servizio ai cittadini; metterla via è invece una inefficienza del sistema pubblico”. L’anomalia, dunque, è aver ricevuto molti soldi e non averli usati. Anzi, qualche soldo è stato usato: “La vecchia amministrazione ha speso in ricorsi più di 100.000 euro“.

E così quel denaro resta lì, immobile, quando potrebbe essere usato per opere di sistemazione idraulica, per mettere a posto il torrente Segno. Benedetto Patto di Stabilità.

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