Comizio

Berlusconi a Genova per Toti: “E’ un ligure vero. Convinciamo gli incerti a votare per noi” fotogallery

Berlusconi è stato accolto da applausi a scena aperta e bandiere in un Teatro della Gioventù gremito

Genova. E’ arrivato a Genova per una lunga giornata a sostegno del suo consigliere politico Giovanni Toti, candidato alla presidenza della Regione Liguria alla guida di una coalizione che ha saputo unire tutto il centro destra. Silvio Berlusconi è stato accolto da applausi a scena aperta e da bandiere sventolate dai sostenitori in un Teatro della Gioventù gremito. Dopo aver abbracciato Giovanni Toti ha subito cominciato a parlare: “Dicono che Giovanni Toti non è ligure, ma non è così – ha esordito – Vive in Liguria da 15 anni e ha avuto il merito fondamentale di unire il centrodestra”.

“Agli italiani che non si ritengono di sinistra dobbiamo dire: non votate più in base a simpatie personali, ma votate per un grande partito che si contrapponga al partito democratico. Siamo noi i veri democratici. Dobbiamo parlare ai delusi che hanno deciso di non andare a votare. Dobbiamo dire loro che non andare alle urne è una colpa grave, un reato contro se stessi, le loro famiglie e l’Italia. Tutti coloro che non vanno a votare se ci andassero non voterebbero per la sinistra, quindi la nostra missione sarà di convincerli a votare in modo consapevole e intelligente. Se non sarà così assisteremo ad un altro dramma come quello che stiamo vivendo in questo momento“.

L’invito è all’unità: “Prima non si faceva mai un ragionamento consapevole sulla necessità di essere uniti in una grande forza per battere la sinistra. Anche nella Prima Repubblica i cinque partiti che per 50 anni hanno governato il Paese e lo hanno fatto grande hanno dovuto mettersi insieme per formare una maggioranza e dare vita a un governo. Ero andato al governo convinto di poter cambiare l’Italia e fare una rivoluzione liberale per cambiare il paese, una riforma profonda della burocrazia, della fiscalità, la giustizia”.

Ma le cose sono cambiate: “Oggi in Italia siamo in un sistema a democrazia sospesa. Abbiamo subito quattro colpi di stato in vent’anni e oggi ci trovano il terzo governo non eletto. Matteo Renzi è stato eletto come sindaco di Firenze, ha vinto le primarie e da lì si è catapultato a palazzo Chigi. Immagino cosa sarebbe successo se lo avesse fatto un uomo del centro destra. Del resto, il Nuovo Centro Destra in parlamento ha tradito diventando la stampella del Governo Renzi”.

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