Albenga. La somma da pagare, 41 euro più altri 15 di spese, non sarebbe in sé nemmeno troppo. A indignare, però, è che ad essere stato multato sia un uomo di 92 anni rimasto vittima di un incidente mentre era in sella alla sua bicicletta. E che a causa di quell’incidente abbia anche perso la vita.
E’ questa la “beffa” postuma con cui ha dovuto fare i conti Romolo Gravellone, storico orefice di viale Martiri della Libertà ad Albenga scomparso il 15 aprile scorso. Qualche giorno prima, l’ex commerciante era rimasto vittima di un incidente stradale avvenuto in viale Che Guevara, dove era stato investito da un’auto mentre si trovava sulla propria bicicletta.
L’uomo era stato subito soccorso e ricoverato al Santa Corona di Pietra Ligure, ma le sue condizioni sono apparse disperate. Qualche giorno dopo l’uomo si era spento gettando nel lutto parenti e amici e tutta la comunità ingauna, che lo conosceva e stimava.
Qualche giorno fa ecco la beffa. A Romolo Gravellone è stata notificata una multa “postuma” di 57 euro e 57 centesimi per violazione dell’articolo 154 del codice della strada, il quale stabilisce che
“I conducenti che intendono eseguire una manovra per immettersi nel flusso della circolazione, per cambiare direzione o corsia, per invertire il senso di marcia, per fare retromarcia, per voltare a destra o a sinistra, per impegnare un’altra strada, o per immettersi in un luogo non soggetto a pubblico passaggio, ovvero per fermarsi, devono: assicurarsi di poter effettuare la manovra senza creare pericolo o intralcio agli altri utenti della strada, tenendo conto della posizione, distanza, direzione di essi; segnalare con sufficiente anticipo la loro intenzione”.
Secondo quanto ricostruito dai vigili ingauni, “nell’effettuare la manovra di cambiamento di direzione” Gravellona “creava pericolo ed intralcio ad altro utente della strada tenuto conto del sopraggiungere da tergo ad una velocità non particolarmente moderata”.
La multa è stata recapitata a casa di Gravellone in quanto gli agenti che hanno rilevato la violazione non sono riusciti a contestarla immediatamente e sul ruolo del rilevamento. Perciò, a distanza di un mese dalla scomparsa dell’orefice ecco arrivare una missiva che per qualcuno sa molto di presa in giro. Anche per questo, qualche amico si chiede “dove sta la sensibilità per i parenti della vittima”. E poi, con infinito rispetto: “Romolo riposa in pace. E scusali”.