Alassio. Mille e 600 euro: è questa la cifra messa insieme in occasione del concerto del chitarrista Federico Poggipollini e della tribut-band di Ligabue degli “Oronero” che si è tenuto venerdì sera al Movida di Alassio. Un vero e proprio concerto sulla spiaggia che oltre a sancire l’inizio (e il ritorno) della movida alassina aveva anche lo scopo di raccogliere fondi da destinare all’ospedale Gaslini di Genova grazie anche alla vendita delle bandane “commemorative” disegnate e distribuite per l’occasione.
Il patron del Movida, Stefano Mannelli, ha effettuato il versamento a favore dell’ospedale genovese proprio ieri. Questa donazione si aggiunge a quella effettuata ad aprile a favore dell’associazione “Amici di Padre Hermann”: anche in quel caso il denaro era stato raccolto durante un altro concerto “on the beach” tenutosi sempre al Movida e che aveva avuto come mattatori la “Combricola del Blasco”, la più famosa tribute-band di Vasco Rossi e due super ospiti provenienti direttamente dal parco artisti di Vasco Rossi, cioè Andrea “Cucchia” Innesto (il famoso sassofonista di tanti album del Blasco) e la corista Clara Moroni(ribattezzata da Vasco “La Ferrari del rock”).
Oltre allo scopo benefico, le due serate avevano anche “obiettivi” molto più turistici, cioè rilanciare la vita notturna alassina e rinverdire il nome della città del muretto come capitale della movida grazie a due concerti completamente gratuiti: “Volevamo regalare alla gente due serate di livello, con un’atmosfera suggestiva e il più possibile simile a quella che si respira ai concerti negli stadi anche se siamo sulla spiaggia – spiega Stefano Mannelli – In passato abbiamo notato che in occasione di eventi come questi, che vedono la partecipazione di grandi artisti, la risposta è sempre stata molto positiva. Avere un migliaio di persone ad assistere ai nostri concerti come accaduto lo scorso anno proprio con Poggipollini e gli OroNero ci ha riempito di orgoglio e soddisfazione”.
Questo tipo di impegno può contribuire anche a rilanciare l’immagine di Alassio come capitale della vita notturna savonese: “Il nostro obiettivo era anche quello di ricreare un certo movimento a livello di movida. Di certo le cose non sono più come erano qualche anno fa e e ovviamente la colpa è anche della crisi. Noi stiamo cercando di cambiare le cose. Questo può avvenire anche e soprattutto se i locali fanno rete tra loro in modo realmente professionale e costruttivo noi stiamo collaborando con realtà parallele alla nostra come il rilanciatissimo Ubrecche e il Solponente che non vediamo come competitor bensì come partner per rilanciare la movida. Lavorare tutti insieme per uscire dalle difficoltà dovrebbe essere una cosa naturale, ma a volte non lo è affatto”.
Il rilancio può avvenire anche grazie agli investimenti dei privati: “Ci vuole coraggio per accollarsi l’organizzazione e le spese legate all’esibizione di artisti di livello. Anche questo può essere un modo per uscire dalle difficoltà e dalla crisi. Per noi, ad esempio, sarebbe stato più facile e remunerativo organizzare la serata in una struttura al chiuso e far pagare un biglietto di ingresso. Ma non era quello a cui puntavamo”.