Uniti si vince

24H Finale, l’eccellenza “invisibile”: “Pochi soccorsi al mondo organizzati come noi”

I numeri di uno sforzo durato tre giorni e che ha visto unite le due Croci finalesi, Carabinieri, Municipale e Protezione Civile

Finale Ligure. Quando si dice “l’unione fa la forza“. L’ultima dimostrazione di quanto la collaborazione sia importante per ottenere risultati di eccellenza arriva dalla 24H di Finale: non solo dalla manifestazione sportiva, che come sempre ha riscosso un enorme successo, ma anche dal “dietro le quinte” della macchina dei soccorsi, composta da decine di volontari che, per tre giorni, ha prestato servizio sulle strade della Solo e della Team Race.

Un lavoro di gruppo durato come detto quasi tre giorni (a dispetto del nome, la 24H si è ormai “evoluta” al punto tale da coprire un arco di tempo che va da giovedì sera a domenica pomeriggio): protagoniste sul campo le due pubbliche assistenze del finalese (la Croce Verde di Finalborgo e la Bianca di Finale) insieme a Carabinieri, Polizia Municipale e numerose squadre di Protezione Civile di tutto il comprensorio finalese. Casacche diverse, ma con lo stesso spirito e tanta voglia di collaborare: un affiatamento che ha permesso di “reggere” gli imponenti numeri della manifestazione, che ha coinvolto oltre 2500 partecipanti e quasi 5000 spettatori.

Sono state in totale 105 le persone che si sono rivolte al posto medico avanzato, e 16 le richieste di intervento sul tracciato di gara: soltanto 11 le persone che non è stato possibile curare in maniera definitiva sul posto, per le quali si è reso necessario il trasporto al Santa Corona. Un risultato frutto appunto del duro lavoro dei volontari, che spesso si sono sottoposti a turnazioni estenuanti: entrambe le Croci, infatti, hanno dovuto garantire anche la normale presenza sul territorio dei loro equipaggi, e la copertura in aggiunta della 24H ha richiesto un grande sforzo organizzativo.

Il “segreto” di questa eccellenza lo rivela Luca Bianco, direzione servizi della Croce Verde di Finalborgo: “E’ merito della collaborazione tra gli enti. Con una buona catena di comando ed una buona coordinazione tra le varie realtà si riescono a fare grandi cose con relativamente poche risorse. La 24H è un’eccellenza, ma nel mondo esistono tante manifestazioni sportive di alto livello: macchine dei soccorsi strutturate come la nostra, invece, ce ne sono poche, anche all’estero. Nel nostro piccolo riusciamo a fare cose che altri non fanno, e questa è una grande soddisfazione dato che tutto è portato avanti interamente dal volontariato”.

Dal volontariato e dalla passione, che permette di non sentire la fatica: “Al contrario, noi vorremmo che manifestazioni sportive come questa ce ne fossero sempre di più – conclude Bianco – E’ una cosa che fa bene a tutti noi, più persone portiamo in questa regione, che è una delle più belle d’Italia, e meglio è. Anche per questo dobbiamo ringraziare gli organizzatori: per aver valorizzato il territorio e per averci messo nelle condizioni di svolgere al meglio il nostro compito”.

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