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Tirreno Power, Piccardi (Pcl): “Politica e azienda incapaci di dare risposte, nazionalizzare la centrale”

Matteo Piccardi Pcl

Vado L. “Siamo al fianco dei lavoratori della Tirreno Power sostenendo le ragioni dello sciopero del 29 Aprile.  azienda e politica devono dare risposte. Ma la domanda resta: come è possibile ancora fidarsi di chi ha invece fatto dell’ambiguità, del silenzio e della subalternità ai poteri forti il suo Dna?”. Così il candidato presidente per la Regione Liguria Matteo Piccardi (Pcl)

“Dopo 15 mesi dal sequestro preventivo dei gruppi a carbone, il Governo, almeno verbalmente, agita una soluzione normativa, ma dichiara di non avere intenzione di agire finché l’azienda non gli darà le dovute garanzie di ambientalizzazione, mentre sul profilo ambientale, stando ai dati rilevati dalle centraline (vedi siti  Arpal e Istituto Superiore di Sanità) la qualità dell’aria nel Savonese non segna variazioni, anzi, nei week end gli inquinanti subiscono dei picchi di salita”.

“Ad oggi la società ha ricevuto una nuova AIA a suo dire inapplicabile, pertanto rimbalza le responsabilità al Governo Renzi. Risultato? L’azienda è ancora sotto sequestro, il lavoro per tutti manca, e non vi è garanzia di sicurezza sanitaria” aggiunge l’esponente del Pcl.

“E’ evidente a questo punto che un commissariamento rischia perfino di trasformarsi nella beffa dell’Ilva di Taranto (che se pur da molto distante ha un richiamo sulla vicenda di Vado) dove i fatti dicono che il commissario altro non è che l’ennesimo tassello a difesa del profitto di pochi industriali a scapito degli operai e delle loro famiglie, che sono le prime vittime”.

“Chiediamo in definitiva un piano Industriale e di ambientalizzazione della fabbrica all’interno di un più vasto e moderno piano energetico ligure, arretrato e inquinante, che non valuta ad oggi benefici e costi delle Energie Rinnovabili. Le risorse che vanno prese dai portafogli dei capitalisti, a partire dal rifiuto del pagamento del debito pubblico verso le banche (80 miliardi l’anno!), non certo da stipendi e pensioni di chi lavora e paga mutui e affitti”.

“Solo la forza unitaria degli operai  può rispondere a questa crisi e solo la consapevolezza che nessun discorso puramente aziendalista può dare una risposta alle ragioni più in generale di Lavoro, Salute e Ambiente!” conclude Piccardi.

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