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Terremoto, “Finale for Nepal”: “Cadaveri per la strada e rischio epidemie, fondamentale coordinare gli aiuti”

Finale Ligure. In questi giorni Finale for Nepal, associazione di volontariato che opera da 6 anni in territorio Nepalese, sta attuando una raccolta fondi attraverso il proprio conto corrente bancario, per aiutare il popolo nepalese ad affrontare l’ emergenza dovuta al forte sisma che ha colpito il Paese asiatico.

“E’ molto toccante, vedere quante sono le persone, le associazioni o i vari gruppi di amici che stanno organizzando piccoli eventi per raccogliere fondi da mandare in Nepal. E’ altrettanto bello vedere quante persone ci stanno chiamando, o si stanno organizzando per raggiungere il paese e apportare un contributo fisico alla situazione” ribadisce Carlo Mamberto dell’associazione finalese.

“Non vorremmo passare come i saputelli o gli esperti della situazione, però è vero che, nel nostro piccolo, operiamo in Nepal da più di 6 anni, e conosciamo bene le realtà e le dinamiche di questo paese. In Nepal vige uno stato di caos perenne già in una situazione normale, come in qualsiasi paese del Terzo Mondo, immaginatevi in una situazione di emergenza del genere. Abbiamo notizie dai nostri responsabili sul posto, che la situazione e il coordinamento delle grosse e organizzatissime ONG internazionali è davvero difficoltoso. Per questo tutti questi importanti e bellissimi aiuti devono assolutamente essere valutati e coordinati”.

“Noi, essendo comunque una piccola associazione, abbiamo deciso di intervenire in seconda battuta, ci sembrava più sensato. Pensiamo infatti che al momento mandare aiuti e volontari, sarebbe solo un intralcio alle operazioni ed ai soccorsi delle grosse ONG che stanno cercando di lavorare e di risolvere la situazione in estrema emergenza. E su questo abbiamo avuto anche conferma dal Consolato Onorario di Roma, con cui siamo in strettissimo contatto” aggiunge Mamberto .

“Ma prima o poi, come spesso succede, i riflettori si spegneranno. Quello è il momento dove bisognerà intervenire ancor di più, e noi lo faremo, assieme ad altre piccole associazioni e a chi ha voglia di dare una mano, in qualsiasi modo, proprio perché’ sarà il momento dove il paese avrà più bisogno in assoluto, dopo l’emergenza iniziale”.

“Immaginatevi che in Nepal, ad oggi, ci sono zone che non sono ancora state raggiunte e che probabilmente hanno subito danni enormi. E’ difficile adesso avere una stima anche approssimativa di ciò che succede in tutto il paese e, di conseguenza, destinare fondi e risorse umane”.

“Pertanto, invitiamo tutte queste fantastiche persone e associazioni a valutare bene in che modo agire. La cosa migliore sarebbe unire le forze, come stiamo facendo con Volontari Senza Frontiere di Torino, ed altre associazioni italiane e non. Una raccolta divisa, ognuno nel suo bacino, sia di fondi che di volontari, ma un intervento unito, eventualmente anche su più fronti, ma unito”.

“Ripeto, la nostra non è una presa di posizione, ma solamente la strategia che riteniamo più opportuna. Ed è la strategia che lo stesso Consolato di Roma sta consigliando di attuare. Al momento abbiamo diversi osservatori sul posto che ci aggiornano in continuazione. Questo è essenziale per capire come muoversi” prosegue Mamberto.

“La regione di Gorka è stata rasa al suolo, ma di questo ancora non se ne è parlato. Uno dei nostri collaboratori è in contatto con il suo villaggio proprio in questa regione. Ci riferisce che ci sono molti cadaveri e tantissima sofferenza, oltre al rischio epidemie. Qui gli aiuti non sono ancora arrivati”.

“Si parla solo di Kathmandu e della valle in questi giorni, ma siamo sicuri che moltissimi aiuti saranno da destinare ai villaggi sulle montagne, ben più poveri e meno organizzati della capitale. Per questo motivo, per questa situazione, c’è bisogno di un coordinamento e di osservatori sul posto” conclude.

Chiunque volesse contattare l’ associazione Finale for Nepal, quindi, può farlo attraverso la loro pagina facebook o usare il seguente indirizzo email: carlettomambo@gmail.com.

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